Sole 24 Ore - Inter, con Zhang vige il controllo dei costi. Sul fronte debiti...
Inter-Milan è anche il derby delle proprietà cinesi: Zhang Jindong per l'Inter, Yonghong Li sul fronte Milan. Entrambi, però, alle prese coi loro problemi. Questo è quanto evidenzia il giornalista de Il Sole 24 Ore Carlo Festa dal proprio blog 'Insider': a proposito del patron nerazzurro: "Zhang i soldi li ha: suoi e non a prestito. Ma ha deciso d’accordo con la famiglia di avviare un rigoroso controllo dei costi. Strutture snelle, pochi manager, attenzione al monte ingaggi, nessun acquisto faraonico. La decisione sarebbe stata presa nell’estate scorsa. E non ha avuto un peso soltanto il governo di Pechino, che ha chiesto alle sue multinazionali di essere oculate negli investimenti all’estero. Zhang Jindong ha infatti comprato l’Inter per avere accesso con il gruppo Suning sui mercati europei. Il calcio apre le porte ed è un formidabile strumento di marketing per le aziende. Ma fino a un certo punto: Zhang Jindong ha capito di non poter strafare per non uscire troppo in perdita dall’investimento".
Nel dettaglio, aggiunge Festa, "gli investimenti per i calciatori sono stati pari in estate a 83 milioni di euro con stipendi complessivi per circa 94 milioni. Il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2017 si è chiuso ancora in rosso, seppur in netta diminuzione rispetto all’esercizio 2016: con una perdita di circa 24 milioni di euro, in miglioramento di circa 35 milioni rispetto al bilancio 2016 (che si era chiuso, a livello consolidato, con un rosso di 59 milioni). Secondo quanto indicato da Calcio e Finanza, nel corso del primo esercizio dell’era Suning, il valore della produzione è cresciuto di circa il 33% rispetto al 2016: considerando i 241,4 milioni di fatturato nello scorso esercizio (plusvalenze comprese), i ricavi dell’Inter nel corso del 2017 dovrebbero raggiungere circa i 320 milioni di euro. Sul fronte debiti, dal bilancio dell’Inter al 30 giugno 2016 emerge che l’esposizione con le banche ammonta a 210 milioni. Prevede il pagamento di 15 rate trimestrali da 3 milioni per un totale di 45 milioni, più una rata finale da 184 milioni da saldare entro il 30 giugno 2019. Ma dovrà essere aperto un contratto di finanziamento da 300 milioni con un’altra banca rispetto a Goldman Sachs".