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Sole 24 Ore - Nuova era Inter: record di fatturato. Ma i debiti restano alti

di Mattia Zangari

Nel giorno in cui l’Inter di Suning ha approvato il bilancio al 30 giugno 2019 nell’assemblea dei soci che ha ratificato il record storico di fatturato a quota 417 milioni di euro (+20% in un anno), Marco Bellinazzo, per Il Sole 24 Ore, analizza tutti i numeri registrati nell'ultima stagione. Ebbene, come evidenzia il giornalista, la crescita del club nerazzurro continua, pur con alcune difficoltà nel rispettare l’equilibrio tra ricavi e costi come testimonia la perdita di 48 milioni di euro che peggiora il dato dell’esercizio precedente. Sul deficit pesano però gli investimenti costanti che l'azienda di Nanchino sta realizzando a livello di infrastrutture fisiche (training center e nuova sede, “1908Inter  HQ”) e tecnologiche (per il potenziamento della media house).

Passando ai conti 2018/19, Bellinazzo snocciola i vari dati: "sul piano dei ricavi l’ultima stagione ha visto i proventi da botteghino salire a 44 milioni (rispetto ai 33 della stagione 2017/18). I diritti tv italiani hanno fruttato 87 milioni e la partecipazione Champions 52 milioni. Le sponsorizzazioni Nike e Pirelli hanno portato in cassa 29 milioni (19 da Pirelli e 10 da Nike) e dall’area commerciale sono arrivati altri 6,7 milioni. L’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello, a proposito del contratto di sponsorizzazione tecnica ha annunciato che l’Inter ha riacquistato da Nike i diritti di retail e licensing. Il settore commerciale può contare soprattutto sui ricavi asiatici e cinesi pari a 125 milioni. Oltre al patto interno con Suning e alla cessione dei Naming Rights, nello scorso esercizio sono stati stipulati contratti con FulIShare Holding Ltd. (attiva nei settori dei servizi per il turismo e per l’educazione dell’infanzia), King Down Investmens (più nota come Lvmama, agenzia di viaggio online) e Beijing Imedia Advertising Co., Ltd. (agenzia cinese di marketing sportivo), per un ammontare complessivo pari a 45 milioni. Le plusvalenze da calciomercato sono state realizzate con le cessioni di Adorante (3,9 milioni),  Burgio (Euro 1,4 milioni), Forte (0,2 milioni), Pinamonti (19 milioni), Sala (2,9 milioni), Vanheusden (9,5 milioni) e Zappa (2,9 milioni)". 

Bellinazzo, quindi, parla dei costi di produzione che sono aumentati (da 428 a 322 milioni) essenzialmente per la crescita del monte ingaggi riguardante il personale tesserato, ma anche per l’incremento dei salari del personale non tesserato a seguito di nuove assunzioni e per l’accantonamento degli oneri Spalletti e lo staff dopo l’esonero (pari a 25 milioni di oneri senza i quali il rosso 2019 sarebbe stato quindi in linea con l’anno precedente e che potranno essere evitati qualora il tecnico toscano dovesse essere ingaggiato prima del 2021 da un altro club). In particolare, per il personale tesserato sono stati spesi 156 milioni (contro i 119 dell’esercizio precedente), mentre gli ammortamenti dei cartellini hanno assorbito 84 milioni.

La chiosa è dedicata a debiti e crediti: "La prima voce appare molto gravosa, anche se il totale  sceso da 814 a 774 milioni. Tra questi si segnalano i 287 milioni del prestito obbligazionario da poco emesso e con scadenza 2022, 149 milioni di prestiti concessi da Suning (erano 229 un anno prima ma sono stati in parte convertiti in capitale), 135 milioni di debiti da calciomercato e 80 milioni verso fornitori. A fronte di ciò  l’Inter vanta disponibilità liquide per 54 milioni e crediti per 283 milioni. Tolti i finanziamenti di Suning, l’indebitamento del club nerazzurro è di circa 300 milioni e quindi appare sostenibile, per quanto non c’è dubbio che vada abbattuto per evitare che interessi e oneri finanziari assorbano come accade ora circa 23 milioni all’anno". 


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