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Spalletti: "Milan temibile. Cancelo? Può dare una spinta importante"

di Mattia Zangari
Fonte: Dall'inviato Mattia Todisco

A margine dell'evento in cui è stata ufficializzata la partnership triennale tra l'Inter e Volvo. Luciano Spalletti, tecnico nerazzurro, ha risposto anche alla domande dei cronisti presenti in zona mista: "Abbiamo da percorrere un po' di strada, siamo alla guida da poco e dobbiamo conoscerci ancora meglio. Dobbiamo diventare più squadra, essere più bravi nell'accelerazioni e nella compattezza". 

Derby - "E' una partita fantastica, dove ti senti avvolto dal calore dei tuoi supporter. Noi dobbiamo arrivare con la testa lucida, dobbiamo capire come recuperare i giocatori che arrivano dalle nazionali. Il Milan è un avversario forte che merita rispetto. Hanno perso con la Lazio con la quale è sempre difficile giocare, la Roma è una corazzata sul piano fisico e qualitativo Ma la partita l'ha fatta bene per ampi tratti, il Milan è sempre avversario temibilissimo". 

La serenità dell'ambiente è dettata dai punti o perché c'è qualcosa di nuovo. "E' chiaro che le convinzioni che vanno trasferite alla squadra bisogna che le abbia e in questo caso c'è un po' di esperienza mia e del mio staff che qualche campionato lo abbiamo fatto. Io mi fido del mio lavoro, e i giocatori sono coinvolti e partecipativi: questa è la strada giusta".

Inter diversa nel derby, è possibile? "Valutiamo di partita in partita: è chiaro che se parli di giocatori come Eder, devi sempre valutare la possibilità di metterlo dentro in qualsiasi momento. A centrocampo, chiunque giochi ha qualità. Secondo me, quando avremo bisogno, Cancelo è un giocatore che ci può dare una spinta importante perché ha strappi importanti. La nostra rosa non è numerossisima, però siamo in numero corretto e tutti possono essere buttati dentro da un momento all'altro".

Senza i nazionali, con chi lavorerà di più ad Appiano? "Lavoriamo singolarmente perché tra quelli rimasti ci è rimasta la linea difensiva, per cui diventa perfetto lavorare sulle conoscenze dei meccanismi di Dalbert e Cancelo. Poi c'è Karamoh, un ragazzino, con cui mi fermo a parlarci per farlo sentire a suo agio: lui ha qualche difficoltà nel capire le giocate e quindi gli spieghiamo in maniera approfondita le cose. Da Borja, invece, ci si fanno spiegare le cose: si sta zitti e lo si ascolta (ride, ndr).  

Secondo posto, perché ha detto che non firmerebbe? "Ho detto che è troppo facile dire così, firmerei sicuramente. Però è chiaro che c'è bisogno di sostanza e di non sentirsi tranquilli perché nessuno ti regala niente". 


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