Spalletti: "Voglio un'Inter a contatto con la sua storia. L'esempio? I Primavera"
Prima della conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico dell'Inter, Luciano Spalletti risponde alle domande poste dai sostenitori nerazzurri attraverso la pagina ufficiale Facebook del club nerazzurro. Queste le sue prime parole della giornata:
Cosa vuol dire essere il condottiero di un'Inter che sta arrivando?
"Vuol dire creare subito un senso di appartenenza, capire la maglia che vestiamo e quanto pesa; dare subito un’impronta forte di quello che la squadra deve fare in campo".
Sul modulo:
"Penso che finché non cambiano le misure del campo il 4-2-3-1 è il modulo giusto per far venire fuori le qualità della squadra, specie quelle offensive che servono per fare tanti gol. Gli equilibri sono fondamentali, ma dobbiamo capire cosa c'è dietro la linea difensiva avversaria".
Si parla di mercato pazzesco, non sarà difficile compattare giocatori nuovi?
"E' corretto dirlo, perché poi potrebbe commesso un errore. Quando non si fanno risultati si potrebbe pensare che niente sia a posto, ma non è così. Ma bisogna fare attenzione che sì la posizione in classifica è brutta, anche scandalosa, ma ti mette vicina alla zona che ti permette di giocare le coppe. E' la differenza di punti che va cambiata, 25 punti sono 10 partite da vincere in campionato, diventerà fondamentale ottenere queste vittorie. Questa differenza ci fa pensare a fare cambiamenti radicali anche sul mercato, anche se non tutto è da buttare".
Cosa fa nel tempo libero?
"Cerco di passarlo senza pensare all'allenamento o al modo di pensare o di parlare con un giocatore; provo a passarlo con la mia famiglia. Io entro dentro tutto me stesso in una situazione professionale, mi porto dietro tutto quello che devo fare nel club anche negli spazi vuoti. Mi concentro 24 ore su 24 sul lavoro, gli spazi vuoti li dedico alla famiglia e alla mia piccola Matilde".
Quanto bisogna onorare la maglia?
"Questo è fondamentale, chi è in questa squadra deve viverla come la vivo io. Senza appartenenza non ci possono essere risultati. Io devo assorbire tutto ciò che è l'Inter, tutti noi dobbiamo restituire un messaggio a chi ci è vicino; i tifosi interisti sono in ogni angolo del mondo, con loro bisogna restituire un concetto di fede nei colori. Al di là di quella che è la tattica".
Ha profili social?
"Mi sto attrezzando, per avere contatti coi tifosi lo farò".
Quale partita non vede l'ora di giocare?
"Prima di pensare alle partite chiave, bisogna cominciare a vincere le partite normali. Ogni partita vinta ti permette di pensare che hai qualcosa di più da mettere in più. Poi sono fondamentali gli allenamenti per far in modo di poter essere pronti in partita. Se non lo siamo, ci passano sopra; se lo siamo, vinceremo".
Come gestirà i ragazzi della Primavera?
"Prima di tutto complimenti a Stefano Vecchi per la conquista dello scudetto, difficilissimo e importantissimo. I complimenti si allargano ai nostri campioncini, che spero continuino a volersi bene perché è importante farlo dopo una vittoria, al di là delle valutazioni. Siamo noi che dobbiamo guardare loro, di solito accade il contrario ma loro sono il nostro onore. Dobbiamo copiare loro".
Sul calcio cinese:
"L'ho seguito per un periodo, ho trovato enorme qualità non solo tecniche ma anche fisiche, di corsa e velocità. Una partita va riempita di tante cose, se manchi in qualcuna di queste nelle altre devi eccedere, devi averle al doppio. E qui va l'interesse su ciò che hai in esubero, il ragionamento va fatto collettivamente. Per il nostro campionato il calciatore cinese qualche difficoltà ce l'ha, la fisicità è importante qui. Ma con la velocità e la tecnica si può sopperire".
Cosa l'ha spinta principalmente ad accettare l'Inter?
"La voglio riportare a contatto con la sua storia. L'Inter deve essere una squadra che faccia pulsare i cuori ai suoi tifosi, ogni volta che gioca deve dimostrare un'identità ben precisa. Me ne parlano come una bega, ma io non la penso così. Ma anche se fosse, sarebbe la bega più bella che potesse capitarmi e me la prendo tutta".
Giocatori che l'hanno impressionata?
"Ho più a cuore quelli che ascoltano, che si mettono a disposizione dei compagni, che vengono prima all'allenamento. All'Inter ci sono tanti giocatori bravi che non hanno potuto evidenziare il loro valore".
Quale dote apprezza di un calciatore?
"Essere partecipe nelle emozioni alla storia del club è fondamentale. Il carattere è un'altra qualità non toccabile; spesso si vede quello che è il calciare o il dribbling, ma non si vede la convinzione o l'autostima di un calciatore in campo. L'essere convinti di potersi confrontare con ogni avversario diventa altrettanto fondamentale, oltre alle qualità da mettere sul rettangolo di gioco. Non si ha spesso in tutti i calciatori, ma la squadra forte ha in tutti e 20 i calciatori una personalità forte".
Un saluto finale e un messaggio ai tifosi in vista del ritiro di Brunico:
"Cori per Luciano Spalletti mai, non fa gol; fa parte di uno staff di grandi professionisti che diano la strada comportamentale per vincere le partite. In tutto questo staff c'è dentro anche quella dei tifosi che se ci stanno vicini ci danno un'ulteriore mano. Più siamo insieme più riusciamo a compattare squadra e risultati, la grandezza della nostra storia".