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Spendlhofer ricorda: "Inter, trasferimento surreale. Zanetti e Cambiasso mi hanno sorpreso quando..."

di Christian Liotta

Un trascorso nella Primavera dell'Inter, poi un lungo girovagare in Italia e in Europa fino a fermarsi in Israele, dove oggi milita nel Maccabi Bnei Reineh: parliamo di Lukas Spendlhofer, 29enne difensore centrale austriaco, protagonista di un'intervista per il sito Transfermarkt dove racconta quella che è stata la sua esperienza sin qui. Partendo, ovviamente, dal momento della proposta del club nerazzurro: "Per me era inimmaginabile anche solo pensare che l'Inter potesse fare un'offerta per me. A quel tempo, il mio allenatore delle giovanili dell'epoca mi aveva proposto a tutti i grandi club austriaci perché teneva molto a me. Ma sono piovuti solo rifiuti. Ricordo ancora il momento in cui l'Inter fece l'offerta concreta, perché era poco prima di Natale e quindi è stato il miglior regalo di Natale. Mio padre ha dovuto persino uscire e accendersi una sigaretta, era così eccitato. Siamo stati invitati come tutta la famiglia a vedere tutto e ci è stato permesso di soggiornare in un hotel a 5 stelle. Sono stato trattato come se fossi una stella del calcio. Tutto era così surreale per me. Io vengo da un paesino in Austria e poi vai in una metropoli come Milano: i primi giorni mi sentivo più un tifoso che un compagno di squadra. Mi guardavo a sinistra, c'era Samuel Eto'o, guardavo a destra e c'era Wesley Sneijder. Javier Zanetti ed Esteban Cambiasso mi si sono improvvisamente avvicinati nello spogliatoio, mi hanno offerto il loro aiuto e mi hanno detto direttamente che avrei dovuto contattarli in caso di domande o dubbi. Questo mi ha davvero colpito".

Spendlhofer parla poi di Júlio César, del quale aveva paura e rispetto allo stesso tempo. Con un aneddoto: “Da giovane sei molto motivato nei primi allenamenti, forse troppo motivato. Nell'uno contro uno ho lanciato la palla su Júlio César, ma sfortunatamente anche sopra la porta. Júlio è uscito di corsa  ha fatto un vero pasticcio e ha detto qualcosa del tipo: 'Non si supera Júlio César, è irrispettoso'". L'esperienza all'Inter, purtroppo, non ha avuto un epilogo felice, visto che, a causa del mancato accordo sul prolungamento del contratto, alla fine si è ritrovato sospeso: È stato un periodo stressante e impegnativo per me. Personalmente, sono rimasto deluso. Sarebbe stato facile se avessi detto che avrei firmato quel contratto, ma non era convincente, né dal punto di vista finanziario né dal punto di vista sportivo. È stato difficile sentirmi dire in faccia che ero sospeso".

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