Stankovic: "Sindromi? No, calo normale. L'Inter gioca a memoria. Lo scudetto..."
Fonte: Gazzetta dello Sport
"Con una ho iniziato e con una ho finito: non posso non portarmi addosso il ricordo. La Lazio sarà sempre nel mio cuore, ma l’Inter... è l’Inter. È stato un onore vestire e vincere tutto con quella maglia. E giocare al Meazza un brivido unico. Mai avuto paura del pubblico, anzi, era una carica in più". Così Dejan Stankovic, doppio ex della sfida di stasera a San Siro. Ecco le parole del serbo alla Gazzetta dello Sport. "Inter non in forma? Questi cali li conosco. Esistono da sempre. Ma se togliamo queste ultime due settimane, Luciano Spalletti sta facendo un lavoro spettacolare. Ha plasmato una squadra che gioca a memoria".
I cali esistono, ma si aspettava arrivasse così prepotente?
"Un po’ sono rimasto sorpreso, vero. Ma non parliamo di “sindrome Inter”. Non esiste, non è mai esistita. Semmai bisogna prendere questi momenti di calo con positività per crescere".
Chi potrà indirizzare la partita di stasera?
"Dico Vecino per l’Inter e Milinkovic-Savic per la Lazio".
A questa Inter manca qualcosa?
"Nulla. Non le mancava nulla due settimane fa quando le cose andavano benissimo, non le manca ora che le sta girando contro il vento. È solo un momento".
Quindi la Champions è sempre raggiungibile?
"Non solo! Io guarderei anche allo scudetto ancora. Quando riprenderanno le coppe europee a febbraio, si tornerà a giocare una volta ogni tre giorni".
Però là davanti sono in cinque per quattro posti: chi resta fuori?
"Non so, però se dovessi scegliere tra Inter e Lazio, preferisco i nerazzurri in Champions. Lo meritano per tutto ciò che rappresenta il club. La Champions deve tornare nella Milano nerazzurra".