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Stramaccioni: "Quel 3-1 allo Stadium fu interismo puro. Icardi? Vi svelo..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Andrea Stramaccioni ricorda perfettamente il 3-1 della sua Inter nell'allora Juventus Stadium. "Una grandissima soddisfazione per tutti. Per l’andamento del match quella fu una delle vittorie più memorabili dell’interismo, un successo davvero incredibile: ribaltammo il risultato dopo una serie di errori arbitrali che avrebbero fatto spaccare la tv a qualsiasi tifoso, contro i più forti, nello stadio dove i bianconeri avevano solo vinto e schierando tre punte senza paura. Un trionfo memorabile", racconta al Corriere dello Sport nel giorno del Derby d'Italia

Dopo quella vittoria aveva pensato di poter lottare per lo scudetto? 
"Eravamo lì (-1 dalla Juve, ndr), peccato… La serie incredibile di infortuni e le prime voci sulla cessione del club rovinarono tutti gli equilibri". 

Che partita sarà Juve-Inter? 
"Equilibratissima e aperta. Mai come questa volta sono fiducioso". 

La Juventus è favorita? 
"Si perché gioca in casa, allo Stadium". 

Qual è il principale merito di Spalletti? 
"Aver immediatamente azzeccato il blocco dei 13-14 giocatori su cui puntare forte, senza “perdere per strada” gli altri. Ha dato alla squadra certezze difensive che in passato erano mancate e proprio la solidità del pacchetto arretrato può essere una chiave per far bene a Torino. L’impatto di Spalletti è stato impressionante e solo il percorso incredibile di Juve, Napoli e Roma lo rende meno impressionante di quello che è". 

Chi sono i giocatori che possono decidere il match? 
"Icardi e Dybala". 

Dispiaciuto di non aver allenato Icardi? 
"Ogni volta che lo incontro o ci scriviamo un messaggio ricordiamo quello che poteva succedere. Eravamo in Saras, prima di Natale (nel 2013, ndr), Moratti, Branca, Ausilio ed io. Decidemmo che Mauro sarebbe stato il dopo-Milito e l’Inter lo acquistò. Vi racconto anche un aneddoto: qualche settimana dopo giocammo contro la Samp a Marassi e nel sottopassaggio dissi a Icardi: “Qui bellissimo stadio, ma fra qualche mese devi cominciare a segnare anche a San Siro”. Mi ha preso “troppo” alla lettera ed è diventato semplicemente una macchina da gol".  

L’Inter è da scudetto? 
"Non dico niente, ma ci credo". 


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