.

Sylvinho: "Asllani cresciuto nella testa: ha capito una cosa. Chi allenerei dell'Italia? Uno l'ho allenato..."

di Redazione FcInterNews.it

L'avventura dell'Italia agli Europei comincerà contro l'Albania guidata dal ct Sylvinho, in passato collaboratore di Roberto Mancini all'Inter. "Io stavo per smettere. Lui è arrivato a dicembre, mi ha chiesto dei consigli anche se giocavo poco. A fine stagione mi ha chiesto di rimanere nello staff, ha visto in me caratteristiche giuste per questo mestiere. Ma non ero pronto, volevo tornare in Brasile e lui lo ha capito. Nel dicembre 2014 però mi ha chiamato all’Inter e sono venuto a Milano", racconta il brasiliano al Corriere della Sera.

"Cosa mi è rimasto? Tante cose - prosegue -. Milano è bellissima, ci è rimasta nel cuore. Mio figlio adesso gioca a calcio in una università americana, mia figlia sta finendo gli studi a Madrid: parlano perfettamente italiano. Mancini? Ho ricevuto tanto, lui è un gestore strepitoso, conosce i calciatori, ha personalità, leadership, tranquillità. Io spero di avergli dato qualcosa".

Come detto, la sua Albania affronterà l'Italia all'esordio nel girone. "Spalletti è uno dei migliori, mi aspetto un’Italia organizzatissima, dura, forte in transizione, che se serve difende in 11 e riparte con 7, molto tosta nell’uno contro uno, con la base dell’Inter che gioca a memoria. Cambiamenti rispetto al 2021? È un processo naturale. Mancano veterani come Bonucci e Chiellini, ma l’Italia ha esperienza, gamba, possesso, senso della competizione. C’è tutto. E in più c’è Barella, che ha fatto una stagione incredibile. Mi aspetto che giochi. Chi vorrei allenare? C’è qualcuno che ho allenato: Mancini voleva far giocare un ragazzino delle giovanili largo a sinistra: Dimarco".

Tanti elogi per l'interista Asllani: "È cresciuto tantissimo ed è forte nella testa. Ha capito che la vita non regala nulla".


Show Player
Altre notizie