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Udinese-Inter, Fischio Finale - L'approccio da CTRL+C e CTRL+V premia Inzaghi. Lautaro rompe la maledizione

di Stefano Bertocchi

L’Inter c’è. E reagisce. Dopo il bruciante ko nel derby, i nerazzurri rialzano la testa in un campo storicamente ostico come quello di Udine, trovando finalmente il primo successo stagionale lontano da Milano: al Bluenergy Stadium arriva un 3-2 tanto sofferto quanto importante per classifica e morale. Con l’altra nota lieta: il ritorno al gol (finalmente) di capitan Lautaro. Che rompe la maledizione da trasferta. 

Inzaghi si presenta nella tana bianconera con tre novità di formazione rispetto al derby: Bisseck rimpiazza Pavard, Dumfries lascia spazio a Darmian mentre Frattesi, eroe dell'ultima trasferta a Udine con il tap-in last minute, prende il posto dell'infortunato Barella. Ed è proprio il centrocampista romano a spaccare il match dopo pochi secondi: il tiro sporco che beffa Okoye e trasforma in oro la bella verticalizzazione di Darmian vale il gol più veloce del campionato, ma soprattutto il vantaggio nerazzurro che certifica la reazione. L'Inter è aggressiva, controlla il gioco e costruisce con calma alla ricerca del raddoppio: prima Lautaro cestina il cross al bacio di Calhanoglu, poi Thuram spara su Okoye. L'Udinese, invece, si affaccia in area interista con il tiro sporco di Lovric. La squadra di Inzaghi sfrutta le fasce, soprattutto la sinistra: dal mancino di Dimarco nasce un'altra azione da gol, quella sciupata da Frattesi che non sfrutta l'intelligente sponda aerea di Lautaro. Il 32 nerazzurro è protagonista anche in fase difensiva: la diagonale per chiudere su Lovric è da far vedere e rivedere nelle scuole calcio. Il pareggio beffa dei friulani, però, è solo rinviato di qualche minuto: al 35' arriva la spizzata vincente di Kabasele che fa rispuntare i vecchi fantasmi. Su tutti quelli di una difesa che non sembra dare più garanzie. Punizione severa per una squadra che ha però  la colpa di abbassare inspiegabilmente il baricentro con il passare del tempo. Sul finale di frazione Darmian sfiora il gol, poi nel recupero Lautaro rompe finalmente il digiuno, con la fortuna che gli dà un bel bacio: cross di Dimarco, rimpallo con Bijol e ultimo tocco del Toro, che esulta con rabbia per aver interrotto la maledizione

Inizia il secondo tempo e l'Inter digita sulla sua tastiera CTRL+C e CTRL+V. L'approccio è un copia-incolla di quello avuto ad inizio gara, ma stavolta tocca ancora a Lautaro colpire: Thuram attacca la profondità, lavora il pallone e lo appoggia al suo capitano, cattivo a spedirlo in rete con un potente destro a incrociare. Tris nerazzurro e gara in discesa. Intorno all'ora di gioco Runjaic mette dentro Ekkelenkamp e Lucca per Lovric e Davis, Inzaghi risponde inserendo Carlos Augusto per Dimarco. L'Inter avvia la fase di gestione del match senza forzare il pressing, l'Udinese prova ad infastidire con la fisicità sulle palle inattive con un possesso palla sterile. La girandola di cambi prosegue: da una parte entrano Atta e Brenner, dall'altra Taremi e De Vrij rimpiazzano Thuram e Bastoni. E proprio dall'asse Taremi-Lautaro nasce l'occasione da gol di Carlos Augusto, mentre dalla parte opposta Lucca colpisce in contropiede e riapre la gara quando il cronometro segna l'82'. Altra disattenzione, altra punizione. Inzaghi butta nella mischia anche Zielinski e Correa per Frattesi e Lautaro, Runjaic replica con Iker Bravo per Zarraga. Il Tucu sfiora la rete del poker, Taremi la trova ma viene annullata per un fallo a inizio azione. Alla fine, però, i tre punti prendono la direzione di Milano. 

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