Zanetti: "Buona stagione. I primi mesi dopo il crac..."
Prima puntata del nuovo show di Alessandro Cattelan "E poi c'è Cattelan" e come ospite d'eccezione per l'occasione c'è il capitano dell'Inter Javier Zanetti. Il capitano viene accolto dallo studio con il classico coro da stadio per lui e poi i due iniziano la chiacchierata che non può non cominciare dall'infortunio del Capitano: " Ho giocato 6 campionati senza mai saltare una partita poi ho fatto 5 mesi senza giocare, ma i primi due mesi sono stati difficilissimi per me, non ero abituato a stare a casa e nemmeno i miei figli erano abituati ad avermi tutte le domeniche a casa. Io all'inizio non potevo muovermi ed è stata dura, ma sono sempre stato positivo e pensavo a recuperare. Correndo ho sentito uno strappo e ho sentito il polpaccio salire. Hanno tirato giù il tendine e poi lo hanno ricucito. Ora sono tornato sui livelli di prima, in questo momento sollevo 190kg con una gamba sola". L'intervista è scherzosa e si tocca anche l'argomento famiglia, molto caro a Zanetti: "Ho tre figlio, Sol di 8 anni, Nacho di 5 e Tommy di 2 ed è lui quello più portato a seguire le mie orme, gli altri due sono più intellettuali, Nacho fa dei casini in casa, scrive in bagno, però è troppo bravo. Rapporto con i miei figli? Ho portato Sol a vedere Violetta in Argentina, a Buenos Aires e io facevo il video per lei, poi quando l'attrice che interpreta Violetta (Martina Stoessel, ndr) è venuta in Italia in tour l'ho ospitata al Guacho (altro ristorante del capitano a Milano). A Firenze, però l'ha portata Paula".
Altro argomento che sta molto a cuore al Capitano nerazzurro è la Fundaciòn Pupi: "E' un impegno costante, infatti quando sono stato infortunato ho fatto il giro del mondo perché avevo l'occasione di vedere con i miei occhi le cose che stiamo portando avanti. In questo momento stiamo aiutando più di 1000 persone fra madri e figli con la fondazione. Noi cerchiamo di fare il nostro meglio per dare un'alternativa valida a questi bambini".
Durante il corso dell'intervista, Zanetti racconta anche un aneddoto di quando era in Argentina e doveva ancora intraprendere la carriera di calciatore: "Quando ero piccolo mi hanno scartato perché ero gracilino. Mi scartarono all'Indipendiente, che era la squadra per cui in famiglia facevamo tutti il tifo. Poi, l'estate seguente, iniziai a fare il muratore con mio padre e questo mi aiutò moltissimo all'inizio della mia carriera".
C'è tempo anche per sdrammatizzare la situazione che l'Inter sta vivendo con i rigori che non vengono assegnati da 32 gare: "Io personalmente ho tiarato solo un rigore contro la Roma in Supercoppa. Ero il 7° o l'8° e quando andai sul dischetto, Paula aveva le mani nei capelli, ma per fortuna è andata bene e abbiamo alzato la coppa". Dopo di che Cattelan e Zanetti si sfidano in una gara improvvisata di rigori vinta dal capitano nerazzurro.
L'ultimo argomento dell'intervista riguarda la stagione dell'Inter: "Sta andando bene, adesso mancano le ultime partite. Ci teniamo moltissimo ad entrare in Europa, come ha anche ribadito più volte il nostro presidente".
Prima di congedare Pupi, Cattelan, da innamorato dell'Inter, improvvisa una canzone romantica da dedicare al Capitano e canta Basket Case dei Green Day.