Zanetti: "Ho un sogno. E arrivò quella chiamata..."
Fonte: Dall'inviato Mario Garau
Durante la cerimonia di consegna del Premio Giacinto Facchetti, Javier Zanetti ha parlato di tanti argomenti che lo riguardano, anche lontani nel tempo: “A Banfield (città natale del capitano, ndr)sono contenti di ciò che sto facendo, all’epoca non mi aspettavo di arrivare qui. Al mio arrivo c’era un’atmosfera fantastica. L’Italia mi ha accolto come un figlio e mi sento italiano”. Gli viene poi chiesto se il suo primo stipendio è stato più alto dei soldi spesi dall’Inter (500 mila euro), e Zanettti risponde con un sì, aggiungendo: “Non so chi mi ha portato in Italia, credo un po’ tutti. È arrivata una telefonata inaspettata. Nella mia carriera ho avuto tanti allenatori e ruoli, Bielsa mi ha fatto giocare a centrocampo e lì riesco a esprimermi al meglio”.
Poi, altre rivelazioni personali: “Con tre bambini dormo meno (ride, ndr). Tra i compagni brasiliani ho trovato tutti professionisti. Ho litigato con qualcuno in passato in campo ma finisce lì, mi piace dire quello che penso”. Gli viene poi ricordato che il suo allenatore è più giovane di lui: “Col mister si scherza sempre sul fatto che è più piccolo di me. La Nazionale? Ho un grande rapporto con Sabella, il mondiale per me sarebbe un sogno ma penso all’Inter. Io dirigente? Ora mi diverto a giocare, poi parlerò col presidente. Non ho detto che smetterò tra un anno, proseguirò finché il mio fisico reggerà. E per questo devo ringraziare i miei per la cultura del lavoro che mi hanno trasmesso”.
Javier Zanetti non nasconde "la propria emozione" per la consegna del premio dedicato a Giacinto Facchetti, immortale capitano della Grande Inter, definito "una persona importante. La famiglia è un gruppo bellissimo che ho avuto l'onore di conoscere. Questo per me è il premio più importante della mia carriera, ora l'assegno sarà destinato in Argentina. I bambini saranno il futuro del nostro Paese".