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Zanetti in difesa: i pro e i contro del nuovo ruolo

di Guglielmo Cannavale

Zanetti è da sempre sinonimo di duttilità. Terzino destro e sinistro, esterno di centrocampo, mediano, mezzala e a volte pure ala. Ma nella sua lunga carriera, il ruolo in cui ha giocato meno è stato quello di difensore centrale, dove ha giocato solo in casi di emergenza difensiva. Prima di tutto, diciamo che è molto diverso giocare difensore centrale in una difesa a 3 o a 4. Nella coppia di difensori centrali in una difesa a 4, Zanetti non potrebbe giocare. Esterno in una difesa a 3, invece, il Capitano potrebbe essere utile. L'esordio nel nuovo ruolo, in partite ufficiali, sarà stasera contro il Palermo. Ecco i lati positivi e quelli negativi:

I pro - Giocando in difesa, Zanetti può stancarsi di meno e allungare ancor di più la sua interminabile carriera. Se puntato nell'uno contro uno, difficilmente l'argentino si lascia superare. Poi, l'esperienza non gli manca e con Lucio e Samuel l'intesa è ottima e collaudata. Proprio con difensori alti e massicci come Ranocchia, Lucio e Samuel, la corsa e la velocità del Capitano possono essere caratteristiche importanti. Partendo dalla difesa, poi, Zanetti potrebbe comunque fare le sue famose incursioni palla al piede.

I contro - Zanetti ha pochi difetti e uno di questi è il colpo di testa. Lo ha ammesso anche in qualche intervista che il gioco aereo è il suo punto debole. Questo potrebbe essere un problema, perchè giocando in posizione arretrata ci sono più palla alte. Anche se, giocando da terzino, Zanetti è abituato a fare la diagonale e a trovarsi al centro dell'area. Difensore non per scelta, ma per necessità, visto che Cordoba, Chivu e Caldirola sono infortunati e Ranocchia ha giocato in nazionale. Ma Zanetti può essere utile anche a centrocampo, dove ci sono soltanto Cambiasso e Stankovic al momento, e sulla fascia, dove Nagatomo e Jonathan sono gli unici disponibili, oltre a Obi, tornato solo giovedì dalla nazionale.


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