Zazzaroni: "I soldatini di Marotta contro Conte. Questa reazione degli opinioninteristi conferma una cosa"
Fonte: Corriere dello Sport
"Antonio e l’attacco dei soldatini di Beppe". Ivan Zazzaroni, sul Corriere dello Sport, prende nettamente posizione e si schiera con Antonio Conte nella diatriba a distanza con il mondo Inter e - secondo lui - in particolare con Beppe Marotta.
Il direttore del quotidiano romano pubblica sul giornale una lunga reprimenda verso un gruppo di persone non meglio identificato reo, a suo dire, di difendere il presidente dell'Inter per faziosità e per partito preso.
"Letta ieri, di martedì, sul web: «Lukaku graziato, era da rosso. Giallorossi infuriati». Dopo aver sentito domenica in tv: «Perché Conte non ha parlato oggi?». Pe-pe pe-pe pe-pe pe-pe be-ppe! Eccoli, sono di nuovo loro, i soldatini di Beppe - qualcuno li chiama così -, giornalisti, opinioninteristi, original marines e talent che, non appena viene - direttamente o trasversalmente - chiamato in causa il neopresidente dell’Inter, cominciano ad agitarsi per poi partire all’attacco del nemico.
Dubito tuttavia che l’input giunga loro dallo stesso Marotta, il quale ha ben altri pensieri: e poi non serve nemmeno che intervenga, visto che i soldatini sono più realisti del re.
Il bersaglio del mese, e forse dell’anno, per la pattuglia acrobatica - gli stukas volano a mezza altezza - è l’“intelligente” Antonio Conte, autore - ricorderete - del ritorno allo scudetto proprio dell’Inter. Il Feroce Salentino si è permesso di criticare il protocollo arbitrale dopo la partita di San Siro, suggerendo un maggiore impiego del Var (il rigore concesso ai campioni e fallito da Calhanoglu, il casus belli) al fine - ha aggiunto - di evitare spiacevoli retropensieri. Apriti cielo!
«Perché l’intemerata non l’ha fatta dopo Empoli, dove il Napoli aveva ottenuto un rigorino-ino-ino?». «E perché ha taciuto anche dopo i mancati gialli a Lukaku?». I soldatini non peccano in tempismo, né in precisione. E poco importa se il protocollo non prevede l’intervento del Var sui due episodi in questione: fu lo stesso Conte a invocarne pubblicamente l’aggiornamento. Premesso che il primo giallo a Romelu c’era tutto e che sul secondo potremmo discutere per settimane senza trovarci d’accordo, la reazione dei soldatini è il più bel complimento rivolto in queste ore ad Antonio: conferma che il suo Napoli, ricostruito in soli tre mesi, è già temutissimo da chi conta".