Alle radici di Zouin: "I primi anni segnava più di 50 gol a stagione. Ma il suo tratto distintivo era un altro"
Alle radici di Aymen Zouin. La Gazzetta dello Sport presenta il talentino dell'Under 18 dell'Inter, visto nelle ultime settimane fare ottime cose anche con la maglia della Primavera di Andrea Zanchetta tra campionato e Youth League. Zouin, secondogenito di una famiglia originaria di Casablanca in Marocco, muove i primi passi nella Lovispresiano dove incontra il tecnico Marco Voltarel che lo descrive così: "Era piccolo, esile e leggero, però andava il doppio degli altri. Mi colpiva il suo atteggiamento: parlava poco, poi in campo si trasformava e dominava. I primi anni segnava tantissimo, anche cinquanta gol a stagione se non di più. Ma il tratto distintivo era la velocità: saltava tutti, aveva una tecnica incredibile e il pallone era sempre attaccato ai suoi piedi. Inoltre era anche bello da vedere, uno spettacolo per gli occhi".
Come tanti giocatori anche attualmente nelle giovanili dell'Inter, Zouin transita dalla Liventina, dove però ha corso il rischio di essere scartato. Racconta Angelo Morano, suo allenatore: "Era il secondo anno di Allievi, ricordo che a inizio campionato ci si domandava se fosse il caso di diminuire il numero di ragazzi. Si parlava anche di Aymen, ma io mi sono impuntato e l’ho voluto tenere a tutti i costi". Fu Luca Mattiussi, osservatore nerazzurro scomparso nei mesi scorsi, a portarlo a Milano: un doppio provino grazie al quale si sono spalancate le porte di Interello.