Vecchi: "Vorrei tornare tra i grandi, ma all'Inter sto bene. Le parole sulla Juve? I tifosi devono ricordare..."
Intervistato dal Corriere dello Sport on line, Stefano Vecchi, allenatore dell'Inter Primavera, parla in vista del rush finale del campionato nel quale i nerazzurri cercano l'accesso diretto alle Final Eight: "I ragazzi sono pronti. Ci giochiamo tanto in queste ultime partite visto che dobbiamo qualificarci alla fase finale. Abbiamo ripreso a vincere in campionato, contro la Salernitana, dopo il trionfo in Coppa Italia e questo è molto positivo. Abbiamo un calendario molto difficile che non ci permette di gestire il vantaggio sulle inseguitrici. Abbiamo il destino nelle nostre mani, tutto dipende da noi. La cosa che mi rende più orgoglioso è che abbiamo un gruppo davvero fantastico. A Salerno erano presenti solo due calciatori che avevano giocato la finale di Coppa Italia. Nonostante questo, chi ha giocato ha disputato un’ottima gara: la forza la fa il gruppo".
Finale di calendario che prevede anche il derby col Milan il prossimo 30 aprile: "Il derby è sempre una partita difficile, soprattutto se il tuo avversario è davvero molto forte. Adesso, dobbiamo solo pensare all’Udinese che reputo una delle squadre più forti del campionato. Il calendario non ci è affatto favorevole ma vogliamo arrivare alla stracittadina avendo due risultati su tre da poter gestire. Poi cercheremo di centrare la Final Eight e vedremo; il campionato si decide sempre sul filo di lana e spesso lo vince chi è più in forma in quel momento e anche la componente fortuna è importante". C'è qualcuno già pronto per il grande salto? "Ce ne sono diversi che in estate lasceranno la Primavera per giocare un campionato più adulto: Gyamfi, Baldini, Miangue, Radu, Zonta e tanti altri. Siamo contenti di questo perché aldilà dei risultati che sono motivo d’orgoglio e un premio il lavoro svolto, il nostro ruolo è quello di formare i ragazzi per che poi esplodano come calciatori o che vengano aggregati alla prima squadra”.
Vecchi ripercorre la celebre polemica successiva alla finale di Coppa Italia con la Juventus: “Credo sia nato tutto da un equivoco: io non ce l’avevo con la panchina della Juventus, ma protestavo, forse troppo, verso il guardalinee. Sono cose che non devono capitare, perché al novantesimo minuto tutto deve finire lì con una stretta di mano. Le parole sullo stile Juve? Quella è stata una dichiarazione a caldo perché la polemica non era ancora finita e come detto prima il tutto è degenerato in maniera eccessiva. Quello che deve rimanere nella mente dei tifosi e degli appassionati di calcio è il grande spettacolo che hanno fornito Inter e Juventus, in entrambe le partite, in due cornici di pubblico davvero fantastiche". Chiosa sul futuro: "Non ho mai nascosto che voglio tornare ad allenatore i grandi, come ho già fatto con il Carpi. Ho ancora un anno di contratto e sto bene qui. La mia scelta, comunque, sarà condivisa e presa in pieno accordo con la società che mi ha permesso di lavorare in maniera ottimale in queste due stagioni”.