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Aggiungi un posto a Tare

di Daniele Alfieri

"Simone, quante volte devo dirti che se vuoi fare la cacio e pepe ci devi mettere il pecorino romano o-ri-gi-na-le. Punto".
Il presidente Lotito girò la forchetta e assaggiò gli spaghetti: "Però è bona", decretò tenendo gli occhi avidi sul piatto e ancora masticando il boccone, "la prossima volta ricordati che puoi aggiungerci n'altro po' dell'acqua di cottura".
Seduto di fronte a tavola Inzaghi prese atto del verdetto e assaggiò pure lui: "Non so, a me sembrano forse poco cotti", replicò scuotendo il capo.
Lotito fece uno sforzo per ingurgitare: "Oh, ti stai sempre a lamentà", rispose severo, "di tutto! Okay che questa è casa tua, ma rimango io il presidente e comando io. Se dico che la pasta è bona, è bona. T'ho comprato una marca che vale dieci volte le altre!".
Inzaghi manteneva un'espressione dubbiosa: "A me comunque sembrano pochi cotti. Sarà che la qualità...".
"Oh, vedi di sentirmi bene!", stavolta Lotito si interruppe di mangiare e puntò la forchetta verso il suo allenatore, "Cominciamo ora a chiarire. A tavola decido io, non decidi tu". 
"Questione di gusti, forse...", commentò sommessamente Inzaghi mentre assaggiava un'altra forchettata.
"Te lo sto dicendo Simone", il volto di Lotito diventò più scuro che mai, "Te l'ho detto in tutte le salse. Potevi cucinare quello che volevi. Hai voluto fare la cacio e pepe. Io voglio avere la ce-rte-zza, che se metti un altro formaggio che sta male, sta male. Ma la pasta è bona". 
Seduto di fianco a loro due Tare finì di ripulire il piatto con il pane, portò il tovagliolo alla bocca e domandò rimanendo composto: "Cosa facciamo con quell'offerta per Milinkovic-Savic?".
Lotito guardò storto il ds: "Igli, non ti ci mettere pure tu. Sto parlando di cose serie".
A quel punto Tare si alzò e si diresse in cucina con il piatto.
"Ecco bravo. Vatti a prendere il bis. Dicevamo...", riprese Lotito, ma Tare tornava con il piatto di nuovo pieno in una mano e leggendo sullo smartphone che teneva con l'altra: "Un giornalista chiede se è vero che il mio contratto scade a novembre e che il mister è sotto pressione". 
Alzò lo sguardò verso Lotito e insieme si scambiarono una risata, mentre Inzaghi sorrise di rimando ai due. 
"Questi si sono proprio fissati", chiosò Tare posando il piatto sulla tavola e rimettendosi a sedere per mangiare.

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