Il Milione di Marco Piolo: resoconto dell'arrivo in Cina, tra Kublai Zhang, Piero e Gagliardini
"Mi piace la Cina, l'unica cosa che non capisco sono le scritte".
Marco Piolo si dirigeva verso il quartier generale di Kublai Zhang, nel frattempo aveva pensato di scambiare qualche parola con il tassista. Che però non lo capiva.
"Sa che all'Inter ho trovato dei veri campioni, giocatori d'esperienza e maturità che si sono messi subito a nostra disposizione e…". Marco Piolo guardò allibito nello specchietto retrovisore e fermò il suo discorso: i sedili posteriori della macchina erano vuoti!
"Dov'è finito Piero? Mi riporti subito all'aeroporto. Ho perso il mio accompagnatore", ordinò mimando goffamente con le mani l'inversione di manovra e un aereo in decollo.
Il tassista fece cenno di aver compreso e cambiò meta nel navigatore.
Nel tragitto di ritorno verso il Nanjing Lukou International Airport Marco Piolo non disse una parola. Stavolta stava pensando a mille scuse con cui poter giustificare il ritardo al Gran Zhang. Arrivati nuovamente all'aeroporto di Nanchino, indicò al tassista di fermarsi e di aspettare nello stesso punto: Piero era lì in strada e sembrava che stesse provando a negoziare l'affitto di una bici. Non appena lo vide, Marco Piolo si diresse verso di lui a grandi passi.
"Cosa diavolo ti sei messo a fare? Kublai Zhang ci sta aspettando. Siamo in tremendo ritardo!", e mostrò nervosamente l'orologio al polso.
"Hai idea di quanti soldi risparmieremmo se affittassimo due bici al posto di prendere il taxi?", domandò Piero sorprendentemente calmo ma con un tono di rimprovero verso il compagno. "Kublai apprezzerrebbe le mie doti indiscusse di affarista e risparmiatore. E sai questo cosa vorrebbe dire? Che tornerei a Milano con il rinnovo in tasca! Il mio! Tu invece sta' attento a Simeone...".
"Macché Simeone e risparmiatore!", ribattè in una risata Marco Piolo. "Il Gran Zhang ha milioni di milioni da poter spendere. Piero, quante volte devo dirtelo? Basta con i prestiti, i riscatti, i diritti e i bonus spalmabili in dieci anni. Zhang mi ha rinnovato la fiducia e se te lo chiedessi in estate potresti comprarmi pure CR7…".
"Non ci provare! Se abbiamo tutta questa liquidità allora perché nella lista che mi hai spedito in email leggo", e dalla tasca tirò fuori un foglietto, "'Lucas Leiva o Luiz Gustavo, fai tu. Vedi se uno dei due te lo danno gratis, altrimenti offri Vidic o Dodò che son due grulli'?".
"Piero, ma non vedi che in basso è firmato 'WM'? Quella è la lista degli acquisti di Walter Mazzarri!".
"In effetti non era chiaro nemmeno perché nel messaggio ci fosse la data dicembre 2013...", borbottò Piero continuando a esaminare il messaggio sul foglio.
"Io voglio Gagliardini, altro che Lucas!", esclamò Marco Piolo scandendo il nome dell'italiano. "Se non me lo fai firmare entro la ripresa del campionato a giugno ti chiederò di comprarmi davvero CR7. E se non riesci a portarlo a Milano, il Gran Zhang saprà benissimo di chi sarà la colpa…".
"Gagliardini, me lo segno. Dove gioca?".
"Nell'Atalanta…".
"Nell'Atalanta?", domandò Piero con l'espressione sbalordita. "E con Marotta e la Juve come la mettiamo?".
"Ah, quelli sono affaracci tuoi. Io faccio l'allenatore…".
"E Kublai Zhang quanto ci dà?".
"Andiamo al summit e lo scopriremo". Marco Piolo si girò facendo strada verso il taxi.
"Però prendiamo queste bici", puntualizzò testardamente Piero. "Sono riuscito a strapparne due in prestito oneroso a una cifra bassa con riscatto da pagare al rientro in Italia. Non vorrei che in questo viaggio ci bruciassimo già il primo milione…".