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Il vice di De Boer: "L'esonero? Si è scordato l'inglese. VAR, Buffon e gli altri, seguiamo l'esempio di Sabatini"

di Daniele Alfieri

Mentre l'Inter vola al primo posto a punteggio pieno in Serie A grazie alle vittorie contro Fiorentina, Roma e ultima la Spal, un suo ex e sfortunato allenatore sprofonda nella Premier League inglese e raccoglie un altro esonero fulmineo dopo quello rimediato nello scorso inizio di stagione sulla panchina dei nerazzurri. Parliamo di Frank De Boer e del suo idillio già andato in fumo alla guida del Crystal Palace, reduce dalle quattro sconfitte incassate nelle prime quattro giornate contro Huddersfield, Liverpool, Swansea e Burnley che ovviamente gli sono valse il ruolo di fanalino di coda nella classifica di Sua Maestà. Ma come ha spiegato in esclusiva ai nostri microfoni il suo vice e fidato consulente, Robin Van Perdent, gli zero punti collezionati fin qui (che ad occhi molto attenti hanno lasciato intravedere pure sprazzi di bel gioco) non sono dipesi dal lavoro dell'incolpevole mister olandese. Per intervistare Van Perdent abbiamo accettato di raggiungerlo nella sua scuola calcio ad Amsterdam in Olanda, agevolati anche dal fatto che non ha nessun iscritto.

Robin, anche stavolta uno shock per Frank a stagione appena cominciata.
"Gli serviva più tempo per far comprendere alla squadra, ai tifosi, a tutto il mondo il suo calcio e le sue idee di gioco, tempo che così come a Milano non gli hanno concesso. E poi ha avuto qualche problemino di comunicazione. Intendo proprio con la lingua...".

Come? Non parlava già benissimo l'inglese?
"Sì, ma imparando l'italiano se l'è scordato completamente. E poi ha fatto l'errore di chiedere consigli sulla Premier League a Mazzarri".

Passiamo all'Inter. Come ha visto la squadra di Spalletti contro la SPAL?
"Con la tv satellitare insieme a Frank".

Volevo dire: che sensazioni vi hanno dato i nerazzurri?
"Scusi, ancora né io né Frank capiamo tutte le sfumature dell'italiano (ride, ndr). Comunque questa squadra non mi entusiasma, con Frank sarebbe stata invece un'Inter più offensiva, spumeggiante e propositiva. Ha sbagliato la SPAL che è andata a San Siro per giocarsela ed è stata punita. Come se non fossimo in Italia e le piccole vanno a casa delle grandi con la presunzione di poter strappare il risultato. Il loro allenatore, Semplici, a fine partita era molto dispiaciuto, invece guardate il Chievo e Maran: ha perso 3-0 con la Juve, gara già chiusa al 17', ma è rimasto soddisfatto perché il match l'ha vinto poi Dybala. Per fortuna non sono tutte come la SPAL, se no staremmo a vedere un altro campionato. Brutto come quelli all'estero con le medio-piccole che fanno le sborone. Non ci sarebbe più una gerarchia, sarebbe il caos pure tra chi viene pagato per fare le griglie di partenza e molti potrebbero perdere il loro lavoro".

Parere forse un po' catastrofista... Altri che vedono nero sono quelli che già attaccano il VAR. Con Frank che idea vi siete fatti?
"Qualcuno ha fatto notare che a criticare il VAR sono stati Buffon, Tacchinardi, Tardelli e Mauro. Guarda caso tutti grande colonne della Nazionale italiana... o di Sky".

Con questo cosa vuole dire?
"A dire il vero non lo so neanch'io, però un altro nesso mi sembrava che ci fosse. Ah, ne ha parlato male pure Gasperini. Ci sono: hanno tutti i capelli ben pettinati!".

A San Siro sei minuti per decretare il calcio di rigore a Icardi. Non sono troppi?
"No, basta abituarsi. Oppure nell'attesa fumi nove-dieci sigarette come Walter Sabatini e nemmeno te ne accorgi".

Chiudiamo tornando a Frank. Dopo quest'altra amarezza ha intenzione di fermarsi e prendersi del tempo oppure pensa di rimettersi subito in gioco?
"Frank è un duro e un combattente, vuole tornare immediatamente a respirare l'aria del campo di calcio e per questo stiamo valutando già diverse proposte".

Può farci qualche nome?
"Sì, abbiamo offerte anche dall'Italia: Sambenedettese, Akragas, Levico Terme e Castrovillari su tutte. Ma ci sono altre opportunità per restare in Inghilterra. In realtà è Frank che un paio di settimane fa aveva lasciato qualche curriculum e lo hanno già richiamato in tanti, tipo quelli del McDonald's".


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