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Lazio, Fabiani: "Mercato? Ci sono norme aberranti. Occorre una tavola rotonda per capire la complessità del sistema"

di Niccolò Anfosso

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, evidenzia a Radio Radio i problemi sistemici nello sviluppo dei settori giovanili e non solo. Si parte da un esempio: "Noi avevamo nel nostro settore giovanile un 2008 e un 2005, ma per una normativa aberrante che gli consente di tesserarsi con squadre di terza serie e di ottenere un parametro minimo, prendono e vanno via. Poi veniamo sbeffeggiati da qualcuno che ci dice che ce li siamo fatti scappare, ma non è che noi ce li facciamo scappare".

Si entra ancora di più nel vivo: "Le istituzioni che promuovono delle norme dovrebbero prendere la sana abitudine di convocare anche persone che stanno da tempo nel calcio, fare una tavola rotonda e per capire la complessità del sistema. Non posso comprendere come la Fifa possa svincolarsi, andare all'estero e tornare in Italia in un'altra società. Perché quindi la Lazio non lancia giovani? E' difficile. Un Sardo quest'anno avrebbe avuto l'opportunità di avvicinarsi alla prima squadra, magari fare anche l'esordio e ha preferito cambiare aria".

Ancora Fabiani: "Il calcio oggi è diventato complicato, prima due società si mettevano d'accordo, oggi intorno a un calciatore ce ne sono cinque tra procuratori, mediatori, famiglia... oggi è diventato davvero complicato operare, a meno che non si sotto sta a una regola assurda. Quando viene un agente e chiede 2 milioni di commissioni e una percentuale sull'ingaggio del giocatore è inaccettabile. Bisogna mettere una regola. Ci sono società saltate in aria per pagare le commissioni".


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