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Resp. comunicazione Lazio: "Non crediamo più alla buona fede, adesso i nostri sospetti sono legittimi"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: TMW Radio

Faranno molto discutere le dichiarazioni di Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della Lazio, espresse nel post partita di Lazio-Torino a proposito dell'arbitraggio di Giacomelli: "Non c'è granché da commentare. La partita è stata segnata da un pregiudizio grave e inquietante, che ne ha determinato l'andamento - ha raccolto ieri TMW Radio -. Non si può credere alla buona fede rispetto a delle immagini che sono inequivocabili. Mi dispiace, ma evidentemente la posizione della Lazio dà fastidio. Come Calciopoli? Calciopoli è stato un fenomeno diverso, ma a questo punto non posso più credere alla buona fede. Se la Lazio dà fastidio, ce lo dicano: giocheremo solo in Europa. Rappresento la società in questo momento, parlo a nome del presidente e della squadra: non si possono accettare partite di questo tipo e arbitraggi di questo genere. Non è il primo episodio, ce ne sono stati altri dello stesso tenore, con qualche interprete ricorrenti. Vuol dire che qualcosa non funziona e questo rischia di compromettere il campionato. Il Var? No, quello è un mezzo tecnico, non dà interpretazioni; le interpretazioni le danno le persone, ma se non sanno vedere o lo fanno in modo strumentale, finiscono col danneggiare anche il Var. È la quarta partita consecutiva in cui subiamo torti e questo suscita sospetti legittimi sulla malafede che devono essere espressi".


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