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Tris blucerchiato, Genoa sempre più giù: Gabbiadini e Caputo mattatori del derby

di Niccolò Anfosso
Era quasi la stracittadina dell'ossigeno da trovare per uscire da una situazione di classifica disperata. Un consistente balzo in avanti lo fa la Sampdoria, che si prende il derby della Lanterna con la forza trainante di chi vuole svoltare la stagione toccando quota 18 punti. La cura Shevchenko al Genoa (penultimo a 10 punti) proprio non è ancora riuscita ad ottenere gli effetti sperati, perché i difetti strutturali non diminuiscono affatto e lo s'intuisce sin dalle prime battute che i blucerchiati ad ogni affondo possono mettere il turbo. E il vantaggio arriva alla prima vera occasione: dopo un corner respinto, rimette in mezzo Candreva, cercando e trovando il colpo di testa di Gabbiadini a gelare Sirigu.

DOMINIO BLUCERCHIATO. Ad inizio ripresa si materializza il raddoppio dopo il contropiede condotto dall'ottimo Candreva, fresco nel gesto atletico che lo porta ad incunearsi in area scoccando il sinistro che Sirigu non trattiene, ed è un gioco da ragazzi per il tap-in di Caputo che ringrazia e marchia il quarto centro stagionale interrompendo il digiuno di 43 giorni. La truppa di D'Aversa mantiene il controllo gestionale senza affanni, se non quando al 64' Pandev va vicino a riaprirla, girandosi per la battuta mancina spedita a lato d'un soffio. Occasione mancata, tris servito: è lesto Caputo a preparare l'assist per Gabbiadini, che trova la battuta vincente dopo la deviazione di Vanheusden. Il controllo del VAR sancisce la doppietta dell'attaccante, che festeggia dalla panchina perché nel frattempo aveva lasciato spazio a Verre.

RISCRIVERE IL FINALE. Cambiare le sorti è una necessità. Ma conta almeno provarci per salvare la faccia. E serve l'ingresso di forze fresche per operare una parvenza di reazione, per mostrare all'universo della A di esserci in campo. Il primo gol dell'era Sheva porta la firma di Destro, che accorcia le distanze cogliendo al balzo il traversone mancino di Cambiaso e interrompendo così una striscia di 439 minuti senza reti che la squadra si portava appresso con eccessiva tensione. Le occasioni nel finale fioccano su entrambi i fronti: Candreva colpisce il legno, Vanheusden procede alla stoccata che riempie di rammarico gli occhi dei tifosi rossoblù, come il palo di Vasquez dopo la deviazione di Yoshida. Non c'è più tempo per mutare un canovaccio già scritto: dopo 3' di recupero, il Grifone rimane con l'acqua alla gola, e la salvezza resta un'impresa davvero parecchio complicata.
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