A Kazan l'Inter strappa un misero punto (1-1) nel grigiore generale
A Kazan l’Inter riesce a interrompere la striscia di partite in Champions League senza gol, ma non a ritrovare la vittoria (7 partite a secco) e ad allontanare la sensazione demoralizzante di non essere all’altezza del palcoscenico europeo. L’1-1 strappato al Rubin, nato dopo 95’ di sofferenza, dovrebbe essere accolto con soddisfazione solo per il punto guadagnato dai nerazzurri, più che per la prestazione, a dir poco deficitaria. Sull’andamento della ripresa pesa sicuramente l’espulsione sciocca di Balotelli al 60’, ma non è che prima gli uomini di Mourinho avessero mostrato grandi cose, anzi. Poco più di un’ora prima dell’inizio della sfida lo Special One deve suo malgrado prendere atto dell’indisponibilità di Milito, costretto alla tribuna da un affaticamento muscolare che consiglia di lasciarlo stare tranquillo. La sua assenza ha un peso anche dal punto di vista tattico, perché il portoghese decide di puntare sul tridente come a Genova, inserendo però Mancini a sorpresa al fianco di Balotelli ed Eto’o. A centrocampo giocano Stankovic, Zanetti e Cambiasso. Per il Rubin nessuna novità dell’ultimo momento, con Dominguez che agisce alle spalle di Bukharov.
L’inizio per l’Inter è uno choc: proprio Dominguez all’11’ è protagonista di un’azione irrefrenabile che lo vede ‘bersi’ Lucio e scaraventare col sinistro il pallone sotto la traversa una volta inquadrato il volto di Julio Cesar. Neanche il tempo di prendere confidenza con il clima locale che i nerazzurri devono già inseguire nel punteggio, ma soprattutto palesano gravi difficoltà a centrocampo e nel piazzamento difensivo. In attacco, poi, il tridente tende a pestarsi i piedi, con Balotelli pasticcione, Mancini testardo nel dribbling ed Eto’o nascosto dietro la coppia centrale dei russi Cesar-Sharonov. Sovrastata dal punto di vista del ritmo, la squadra di Mourinho si rende comunque pericolosa con un destro da fuori area di Lucio, ma la sfera si perde di poco a fondo campo. Un minuto dopo però si rischia addirittura lo 0-2, causa ennesima amnesia difensiva: cross al bacio di Dominguez (ancora lui) e colpo di testa in piena solitudine di Cesar Navas, che non trova di meglio che spedire alto a botta sicura. Difficile che il pensiero dell’errore non perseguiterà nel sonno il centrale stanotte. Scampato il pericolo, l’Inter cerca di macinare gioco ma soffre tremendamente il pressing della squadra di Berdiyev.
Dall’altra parte, Lucio è in grande difficoltà contro il gigante (194 centimetri) Bukharov, che vince tutti i duelli aerei. Eto’o non riesce a beccare un pallone in attacco, ma è bravo a liberarsi della marcatura avversaria al 21’: bravissimo nell’occasione il portiere Ryzhikov, che gli chiude lo specchio della porta. L’Inter però cresce con il trascorrere dei minuti e al 28’ trova il pareggio: sgroppata di Maicon sulla destra, cross sul secondo palo e colo di testa di Stankovic che lascia di stucco l’estremo difensore avversario. Bravo Mancini, nell’occasione, a liberare il serbo con un buon tagli nel cuore dell’area. Il pareggio ha l’effetto di riportare sulla terra il Rubin, che decide di abbassare il pressing e attendere la manovra nerazzurra. Balotelli decide per un momento di non intestardirsi nel dribbling e con un tiro cross costringe Ryzhikov alla deviazione sulla traversa. Poteva essere il gol del sorpasso, nato da un’intuizione di SuperMario. Nel finale, a parte qualche folata offensiva e tenuta sotto controllo da parte del Rubin (bene Ansaldi sulla sinistra), l’unica nota degna di cronaca prima del duplice fischio di Hauge è un sinistro schiacciato di Lucio, accolto con rabbia da un liberissimo Eto’o.
Nessuna novità di formazione nella ripresa, con Mourinho che fa scaldare a turno tutti i componenti della panchina (e nel frattempo si becca con il quarto uomo norvegese) ma continua a insistere sull’undici titolare. In campo la musica non cambia, con i nerazzurri che soffrono le ripartenze dei giocatori di casa e devono rinunciare a Balotelli al 60’: l’attaccante commette una sciocchezza intervenendo fuori tempo su Noboa e rimediando il secondo cartellino giallo. Come a Genova, la sua partita dura perciò un’ora soltanto, ma stavolta per demerito suo. Se già la partita si rivela complicata, in inferiorità numerica lo diventa ancora di più. Mourinho decide di cambiare e richiama in panchina un impalpabile Mancini, sostituendolo con Quaresma. Il Rubin però intuisce il momento di disorganizzazione dell’avversario e aumenta la spinta: non fosse per il tempismo di Samuel, Dominguez avrebbe persino l’occasione di firmare la doppietta approfittando di un buco della difesa. Il match diventa un monologo russo, gli ospiti sono in palese sofferenza. Una leggerezza di Eto’o consente ad Ansaldi di calciare bene verso la porta, costringendo Julio Cesar al primo vero intervento della sua partita. Brivido al 75’: Ryazantsev salta una serie di birilli nerazzurri ma poi ciabatta con il sinistro quando non gli rimaneva che punire Julio Cesar.
Il portiere brasiliano è bravo poco dopo a controllare in due tempi una bomba dalla distanza di Dominguez, togliendo la respinta dai piedi di Cesar che già aveva l’acquolina in bocca. La spinta del Rubin prosegue, l’Inter annaspa e un colpo di testa di Bukharov (ancora lui) fa gridare al gol il pubblico di casa ma si perde di un soffio a lato. Mourinho manda a questo punto in campo Vieira al posto dello stanchissimo Cambiasso, quando mancano ancora dieci minuti al termine di quello che è ormai un assedio dei russi. I quali possono rammaricarsi a ragione per il palo da posizione favorevole colpito da Semak con la difesa interista totalmente fuori fase. Il legno del centrocampista è l’ultima opportunità da gol del match, anche perché più dell’Inter a frenare il Rubin è la stanchezza. Ne viene fuori dunque un pareggio, che sa di grasso che cola in casa nerazzurra. All’appuntamento con il riscatto europeo la squadra di Mourinho non si è dunque presentata e l’inferiorità numerica non può essere una scusa a cui aggrapparsi per giustificare una pochezza inspiegabile. Urgono rimedi, perché così non si va da nessuna parte.
RUBIN KAZAN-INTER 1-1
MARCATORI Dominguez (R) all’11, Stankovic (I) al 27’ p.t.
RUBIN KAZAN (4-4-2) Ryzhikov; Salukvadze, Sharonov, Cesar Navas, Ansaldi; Karadeniz, Semak, Noboa, Ryazantsev; Bukharov, Dominguez (41’ s.t. Kasaev) (Revishvili, Bystrov, Balyakin, Popov, Gorbanets, Murawski). All. Berdyev AMMONITI
INTER (4-3-3) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso (33' s.t. Vieira), Stankovic; Mancini, Eto’o, Balotelli (18' s.t. Quaresma) (Toldo, Orlandoni, Cordoba, Santon, Vieira, Krhin) All. Mourinho .
ARBITRO Hauge (Norvegia)
NOTE espulso Balotelli al 15’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto). Ammoniti: Karadeniz (c.n.r.), Samuel, Maicon per gioco scorretto. Spettatori 25.000 circa. Tiri in porta 5 e un palo-4. Tiri fuori 4-6. Angoli 7-4. In fuorigioco 2-2. Recuperi 2’ e 3’