All'Olimpico è sfida anti-bookmakers. Il capitano fa da guida, ora otto finali
All'Olimpico si gioca la finale per la Champions. Roma-Inter è la sfida cruciale per il terzo posto, tutti d'accordo, tranne Mancini a fine match. I nerazzurri assaporano appena la vittoria, ma nonostante l'1-1 si mantengono in corsa per l'obiettivo stagionale. Parola del tecnico che applaude i suoi dopo un'altra prestazione di spessore, stavolta contro la rivale più in forma del campionato. Il traguardo rimane raggiungibile anche se i punti di distacco dai giallorossi potevano essere non cinque ma due. Così come non una ma ben nove sono le finali che attendono l'Inter da qui a maggio, quando si capirà se è stato sogno realizzabile o illusione.
DIFESE ANTI-BOOKMAKERS - Il primo tempo manda già all'aria i pronostici dei bookmakers. Sfida da over per le case di scommesse, ma non per come l'hanno preparata Spalletti e soprattutto Mancini, che disegna in campo un'Inter su misura a una Roma reduce da otto successi di fila. Perotti, El Shaarawy e Salah capiscono che è una partita diversa dalle altre. Il tridente di Spalletti fatica infatti a trovare i soliti sbocchi, rimanendo imbrigliato fra i reparti incollati di Mancini. A tenere alta l'attenzione dell'equipaggio nerazzurro il capitano Joao Miranda, che guida la retroguardia dettando tempi e con interventi sempre lucidi e puntuali, sia in chiusura che in disimpegno. L'Inter inizia cercando di tenere bassi i ritimi e lasciando possesso e iniziativa ai padroni di casa, poi in contropiede prova a scatenarsi con il turbo di Biabiany e Perisic. Ma anche dall'altro lato la difesa giallorossa dimostra di essere riuscita a trovare con Spalletti la solidità da grande squadra che mancava con Garcia. Saranno infatti due episodi imprevisti a consentire prima a Perisic, poi a Nainggolan di timbrare il cartellino.
PARTITA A SCACCHI - Sfida che diventa una partita a scacchi ed è proprio nella ripresa che una mossa errata del pedone Florenzi lascia campo libero alla giocata vincente dei nerazzurri. Perisic diventa alfiere, l'unico in grado di spostarsi in diagonale e così trafiggere Szczesny sul palo più lontano. Quarta firma consecutiva per il croato, l'ottava stagionale regalatagli stavolta dai piedi di Brozovic. In ritardo anche il portiere polacco che ha evidenti responsabilità sul gol, le stesse responsabilità che dall'altra parte del campo ha Handanovic in almeno un paio di parate che mantengono inalterato il punteggio. Quando il più sembrava fatto il destro in stirata di Nainggolan supera il portierone sloveno, che aveva già ringraziato Dzeko per la palla gol ciccata e divenuta invece un assist per il belga. Un destino quello del bosniaco simile a quello di Eder, che va a caccia ancora del suo primo sigillo in nerazzurro. Senza Icardi e Palacio a lui è affidato il compito di sfondare la porta giallorossa. Missione anche stavolta rimandata alla prossima partita.
OTTO FINALI - Alla sosta Mancini si ritrova un'Inter trasformata dopo il mese e mezzo di black-out che l'ha fatta allontanare dai piani alti della classifica. All'impresa sfiorata in semifinale di Coppa Italia contro la Juve hanno fatto seguito altre due vittorie convincenti in casa contro Palermo e Bologna. Ma è all'Olimpico che i nerazzurri fermando la striscia di successi della Roma si riscoprono squadra unita e forte nonostante le pesanti defezioni, capace di far male anche in trasferta all'avversario più complicato. L'1-1 non cambia gli equilibri, ma il discorso Champions secondo Mancini rimane aperto. Basterà... vincerle tutte. Otto finali quindi da qui al 15 maggio, giorno della sfida conclusiva con il Sassuolo. Si riparte il 3 aprile contro il Torino, prima della tappa a Frosinone e dello scontro crocevia in casa con il Napoli. Gli azzurri sfideranno anche la Roma il 25, mentre l'Inter avrà un impegno più agevole con l'Udinese. Il prossimo turno vedrà andare in scena anche il derby fra i giallorossi e la Lazio, sfida dall'esito mai scontato e in cui la squadra di Pioli cercherà il riscatto di una stagione. Per chiudere la trasferta a San Siro con il Milan è un altro match che potrebbe frenare le ambizioni degli uomini di Spalletti. Il divario di cinque punti non è incolmabile, anche in virtù dello scontro diretto che a parità di punti favorisce i nerazzurri. Dalla finale dell'Olimpico ad altre otto da non sbagliare per tenere vivo il sogno Champions. In campo servirà la vera Inter.