Aspettando Thohir, si naviga a vista. Mercato influenzato dal budget
Cosa accade puntualmente tra i tifosi di qualunque società ogni qualvolta si avvicina un nuovo compratore per il club? E' inevitabile: che si sognino grandi colpi sul mercato. Del resto, la storia recente, specie se legata alle ultime esperienze oltreconfine, con l'arrivo in club come Manchester City o Paris Saint Germain di munifici magnati della Penisola arabica che hanno speso negli anni fior di quattrini per costruire squadre stellari, è piena di episodi simili. Ed è ovviamente un pensiero che qualcuno, anche inconsciamente, ha fatto anche in casa Inter dal momento in cui si è materializzata la figura di Erick Thohir, il mogul indonesiano fortemente intenzionato ad entrare nella società nerazzurra con una quota anche importante. E' bastato vedere chi è e soprattutto quanto è grande il suo portafoglio per permettere a qualcuno di fantasticare, presto o tardi, grandi colpi a sensazione.
Ma bisogna fare attenzione a farsi prendere dai facili entusiasmi legati al nome di Thohir, perché il leader di Mahaka Media ha già chiarito quelle che sono le sue linee guida per riportare l'Inter, ipse dixit, tra i 10 club più importanti del mondo. Innanzitutto, è difficile pensare che l'impegno sul mercato dell'Inter da parte di Thohir sia immediato. Portano a pensare il contrario innanzitutto i tempi del closing dell'operazione, con l'ampio rischio che il tutto si concretizzi definitivamente già a gong della sessione estiva suonato da un po'. Così come le dichiarazioni d'intenti dello stesso magnate, che non intende lasciarsi comunque andare a spese folli in campagna acquisti ma intende costruire un progetto basato in primo luogo sui migliori giovani offerti dal panorama italiano e internazionale, e comunque non con l'acquisto di super-campioni o di giocatori stagionati.
Giovani, di prospettiva e allo stesso tempo di valore, in grado di fare da colonne di un piano di crescita pluriennale, quindi: in attesa di capire se, quando e come Thohir deciderà di intervenire in prima persona sul mercato (ma le sue priorità, lo ricordiamo, per ora sembrano essere ben altre), la dirigenza nerazzurra ha già comunque recepito queste linee guida. Anche se, purtroppo, rimane uno scoglio da fronteggiare: le disponibilità economiche non eccelse. E' una storia che si è già vissuta: il budget non è altissimo, e dopo gli acquisti siglati prima dell'estate, che avevano fatto da buon preludio, adesso tutto sembra essersi arenato dopo l'arrivo dell'attaccante Ishak Belfodil dal Parma. La società ha voluto assecondare le richieste del tecnico Walter Mazzarri che ha chiesto espressamente di poter valutare la rosa a disposizione prima di poter esprimere un giudizio, ma ora che i punti deboli dell'organico sembrano palesi, si fa una fatica immane a concretizzare.
Serve indubbiamente un esterno destro: la scelta era caduta su Mauricio Isla, ma purtroppo il tira e molla della Juventus ha fatto sì che la trattativa sia andata gambe per aria o giù di lì. Almeno apparentemente. Arriverà dal Chelsea il giovane brasiliano Wallace ma evidentemente non può bastare per coprire la falla. I nomi ci sarebbero, e teoricamente anche i soldi, ovvero quei 7.5 milioni congelati per il cileno. Che però dovranno essere usati anche per il rinforzo a centrocampo, dove i nomi abbondano ma anche le difficoltà: dall'ormai noto Radja Nainggolan all'ultima novità Saphir Taider, per il quale il Bologna fa un ostruzionismo tutto particolare chiedendo cifre vertiginose; passando per l'altro brasiliano, Wellington del São Paulo, che verrebbe all'Inter di corsa ma anche qui bisogna capire quelle che sono le intenzioni del club paulista. Solo per parlare dei nomi concreti, senza rincorrere quelle che sin qui sembrano solo voci (Luiz Gustavo o Pablo Daniel Osvaldo, giusto per fare un paio di nomi). E sperando magari di avere qualche risorsa in più da eventuali cessioni.
Insomma, si naviga a vista. Cercando di fare il massimo per soddisfare il tecnico di San Vincenzo, ma altresì facendo i conti con un piatto che continua non a piangere ma a lamentarsi parecchio. Erick Thohir potrà dare una mano quando arriverà, ma non si può certo aspettare né pretendere che solo l'arrivo dell'indonesiano con la bacchetta magica possa risolvere questa situazione ingarbugliata. Perché a Mazzarri i rinforzi servono al più presto, e quest'urgenza va al di là di closing e iter burocratici...