Attacco da record. La cooperativa del gol e le spalle larghe di Palacio
Walter Mazzarri ha dato un volto nuovo all’Inter fin dal primo giorno in cui si è insediato sulla panchina nerazzurra. Equilibrio in difesa, agonismo in mezzo al campo e una squadra che gioca rapidamente in verticale alla ricerca del gol con il più basso numero di passaggi possibile. In carriera l’allenatore di San Vincenzo ha sempre trasformato i suoi attaccanti in bomber prolifici e costantemente in doppia cifra. All’Inter, finora, l’allenatore nerazzurro ha dovuto fare i conti con una straordinaria mancanza di alternative a Rodrigo Palacio che, in ogni caso, sta portando saldamente sulle spalle l’intero peso dell’attacco interista. Da Milito a Icardi, passando per Belfodil la mancanza di costanza nelle alternative al trenza ha costretto Mazzarri a riformulare la sua idea di fase offensiva trasformando, di fatto l’intera squadra nerazzurra.
29 gol segnati, miglior attacco della serie A, 11 marcatori differenti e 3 autogol provocati? Chi avrebbe scommesse su queste cifre da capogiro ad inizio stagione?
Quello di Yuto Nagatomo nella serata di ieri segnata dal rientro in campo di Javier Zanetti è stata a suo modo una rete che è entrata nella storia di questa squadra. Il rientro del capitano, al di là del fatto che l’azione che ha propiziato l’assist di Kovacic sia partita dai suoi piedi, questa volta non è il centro dell’attenzione. Sì perché quello dell’esterno giapponese, il 29° gol, nerazzurro di questa stagione, è un gol storico perché vale a Walter Mazzarri il record di gol segnati nelle prime 12 partite di Serie A.
Solo altri due allenatori erano riusciti in questa straordinaria impresa, si tratta di Gigi Simoni, con la straordinaria Inter dell’annata 1997/98 e di Josè Mourinho nell’indimenticabile stagione 2009/10. La differenza sostanziale con quelle due magiche annate è che se Mazzarri ha mandato in gol ben 11 dei suoi calciatori con solo 7 gol siglati da Rodrigo Palacio, di quelle 29 reti segnate con Gigi Simoni in panchina ben 15 furono segnate dall’accoppiata Djorkaeff - Ronaldo, mentre delle 29 segnate con lo Special One ben 13 furono realizzate dalla coppia d’oro Eto’o - Milito.
Mazzarri, appoggiandosi sul solo Palacio è riuscito a mettere in piedi una vera e propria cooperativa del gol. Una squadra in grado di non identificarsi in un unico campione, ma capace di mettere apprensione alle difese avversarie con tutti i propri elementi. E quando torneranno a disposizione al 100% le tanto ricercate prime punte, dove potranno arrivare i numeri dell’Inter di Mazzarri? Probabilmente sul tavolo di Erick Thohir e su quello di tutti i pretendenti ad una panchina sempre più sua.