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Ausilio: "Il Barça non voleva privarsi di Rafinha, ma siamo l'Inter e non lavoriamo per gli altri"

di Christian Liotta

Arriva ai microfoni di Premium Sport il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio: come di consueto, tocca a lui presentare i temi del match di questa sera contro la Roma con ampio focus anche sulle manovre di mercato del club nerazzurro. 

Questa partita può essere un match chiave per arrivare in Champions?
"Parlerei solo della partita, è quello che conta. Si riparte, abbiamo vissuto un periodo di appannamento ma siamo in corsa con gli obiettivi di inizio anno. Questa sfida vale tanto ma non sarà decisiva, ce ne saranno altre".

Ci dobbiamo aspettare qualcosa fino a fine mercato?
"Il mercato è imprevedibile, potremmo anche rimanere così. Nessuno ha chiesto di andare via, noi non vogliamo privarci dei migliori; ma siamo comunque vigili alle opportunità come Lisandro Lopez che siamo stati pronti a cogliere".

Si è lavorato più sull'aspetto fisico o mentale?
"La pausa è stata un po' particolare, abbiamo lavorato solo una settimana. Abbiamo fatto una rincorsa lunghissima, era forse importante staccare. La cosa importante era dimostrare che l'Inter col nuovo progetto potesse trasmettere una mentalità che a lungo è stata anche vincente, prima del momento di difficoltà di dicembre. Ma con l'Udinese abbiamo fatto uno dei migliori tempi, col Sassuolo abbiamo sbagliato un rigore. Con la Fiorentina per assurdo stavamo vincendo ma abbiamo reso meno. Il mister per stasera ha preparato tutto, e non poteva essere diversamente".

Rafinha, trattativa più difficile del previsto?
"E' stata difficile perché il Barcellona non voleva privarsene se non in prestito. Ma noi siamo l'Inter, non possiamo lavorare per gli altri: sul diritto di riscatto abbiamo lavorato tanto prima di portarlo a casa. Ci piace lavorare su giocatori che possono essere dell'Inter anche in futuro, se no non ci interessano".


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