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Baggio all'Inter e un ruolo mai ricoperto. In tandem con l'amico Pep Guardiola

di Francesco Fontana

Ha cambiato tanto nella propria carriera, anche in modo 'scomodo', perché i suoi trasferimenti sono stati importanti, di quelli che hanno fatto discutere. In sequenza: Lanerossi Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, Brescia, oltre a una Nazionale squadra di tutti. Cambi-maglia mai banali, ma forse proprio in questo è racchiusa la grandezza della sua figura, perché tutti lo hanno amato, sia calcisticamente che come persona, e continuano a farlo anche oggi. Tutti, Massimo Moratti compreso, che in un certo momento ha provato a riportarlo nella Milano nerazzurra, per affidargli un ruolo tanto importante quanto difficile. Complicato, ma non per lui che di talenti è il massimo esponente e che il tempo ha decretato come uno dei miglior giocatori della storia del calcio. Roberto Baggio e l'Inter, una storia durata appena due anni e che non ha avuto alcun seguito... di ritorno.

Il Divin Codino ha sempre amato i colori nerazzurri, fin da bambino, e una volta 'appese le scarpette al chiodo' sarebbe stato entusiasta di tornare a lavorare nel club che lo ammirò come calciatore tra il 1998 e il 2000 (forse troppo poco). Era pronto, infatti, un ruolo eccitante, carico di responsabilità, ma chi meglio di lui avrebbe potuto portarlo avanti con successo? FcInterNews ha avuto conferma che per il Pallone d'Oro 1993 era 'impacchettato' un incarico da 'collante' tra cantera e Prima Squadra, con l'obiettivo di preparare al meglio i giovani nerazzurri che sarebbero arrivati in un secondo momento in 'orbita' Serie A, indossando la maglia dell'Inter, ovviamente. Il massimo per un ragazzo lavorare con Roby, con all'orizzonte uno stadio esigente come il Meazza. Un sogno post-stagione 2010-2011 (quella del dopo Benitez-Leonardo), reso ancor più intrigante da un progetto tecnico che avrebbe avuto come allenatore un certo Josep Guardiola.

Era proprio questo il sogno della società nerazzurra, del popolo interista e dello stesso Baggio, ma una serie di coincidenze hanno fatto sì che tutto ciò non si realizzasse. Non per colpa di un Moratti molto stuzzicato da questa idea, ma per alcune figure intorno all'ex numero uno societario che, evidentemente, non si sono dimostrati così propensi a sposare questo progetto tecnico.


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Domenica 15 dicembre