Balotelli, Santon... e i talenti "precari" della nuova generazione
La miccia l'ha accesa José Mourinho nella conferenza stampa della vigilia di Inter-Catania: si parlava di Mario Balotelli, e allora ecco che il tecnico portoghese precisa che SuperMario ha sì disputato una partita positiva sabato scorso contro il Genoa, alla quale, però, è seguita, sempre a detta di Mou, "una settimana orribile". Mourinho ha poi proceduto per deduzione, andando a fare un discorso perentorio su quella che è la generazione attuale dei giovani calciatori: "Ne parlavo oggi col tecnico della Primavera. E' un problema di mentalità, oggi i giovani che non pensano ad avere la macchina bella sono un'eccezione". Parole, queste, che invitano a una riflessione. Una riflessione sui giovani calciatori, soprattutto su quelli che potenzialmente potrebbero diventare dei futuri campioni, ma che coi loro comportamenti non propriamente professionali potrebbero mettere a repentaglio le loro possibilità e finire con il bruciarsi.
In Italia, il "caso" più eclatante è stato quello di Antonio Cassano, che dopo il gol spettacolare rifilato proprio all'Inter con la maglia del Bari, non ancora maggiorenne venne subito dipinto come il futuro campionissimo del pallone nostrano. Credenziali che però Cassano ha rischiato seriamente di far saltare per via del suo carattere decisamente fuori dagli schemi, che lo ha portato a fallire le occasioni offerte prima alla Roma, poi al Real Madrid. Per fortuna, sua e del nostro calcio, dopo l'arrivo alla Sampdoria il buon Antonio ha messo la testa a posto e adesso strappa solo consensi unanimi per le sue magie in campo. Ma anche l'Inter ha annoverato nel passato recente un caso emblematico, quello di Adriano: un talento naturale che nei suoi primi anni in Italia collezionava gol a raffica, ma che a un certo punto (dopo la tragica morte del padre) ha iniziato a scivolare nel ventre di un tunnel fatto di depressione e soprattutto di alcol. Adesso Adri sta cercando di rifarsi una vita calcistica col Flamengo, ma la sensazione amara è quella di avere perso per strada un campione fuori dal comune.
Il rischio da scongiurare è quello che due assi come Balotelli e (in misura minore al momento, occorre dirlo) Santon possano perdere di vista quello che per loro può essere un futuro da vere stelle, per via di qualche sciocchezza. La figura di Balotelli in questo senso vive sempre in una sorta di "equilibrio instabile", visto che in tanti tendono a dimenticare quanto il giocatore sia straordinariamente valido in campo concentrandosi più su quello che è il suo carattere difficile che lo porta a diversi eccessi in campo e, talvolta, fuori, portando i critici a sentenziare che non potrà mai maturare. Sarà importante per questi ragazzi sforzarsi di non dare adito a voci simili, dimostrando di poter essere, anche nonostante la loro "tenera" età, dei professionisti seri e irreprensibili. Non si deve guardare poi tanto lontano: gli esempi di campioncini che eccellono anche caratterialmente, come Pato, Jovetic o Giuseppe Rossi sono a portata di mano...