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Bardi è una doppia certezza: per Madonna oggi, per l'Inter domani

di Christian Liotta

Non è stato un inizio di stagione da ricordare, indubbiamente, per il Livorno: la formazione toscana, infatti, ha chiuso l'anno con una classifica alquanto deficitaria, che se il campionato di Serie Bwin si chiudesse oggi la vedrebbe disputare i play-out per evitare la retrocessione in Lega Pro contro il Modena, a 20 punti così come i toscani. Un momento davvero difficile, frutto anche di alcune pesantissime sconfitte specie tra le mura amiche del 'Picchi', e culminato proprio pochi giorni prima della pausa natalizia con le dimissioni di Walter Alfredo Novellino, sostituito dall'ex allenatore di Piacenza e Albinoleffe Armando Madonna. Madonna che sarà chiamato a risollevare un gruppo fiaccato nel morale dalle ultime deludenti prestazioni, allo scopo di raccogliere tutte le forze e scacciare via gli incubi.

Sotto questo aspetto, l'ex giocatore dell'Atalanta ha indubbiamente un punto di riferimento dal quale poter ripartire con certezza: il suo nome è Francesco Bardi, ed è il portiere classe 1992 livornese doc che l'Inter, dopo averlo portato nel ritiro estivo di Pinzolo, ha rimandato nella sua città natale allo scopo di farsi le ossa dopo essere stato protagonista di una mezza stagione eccezionale con la Primavera di Fulvio Pea. E indubbiamente, Bardi è stato uno degli elementi più positivi della formazione amaranto sin qui: autore di alcune prestazioni prodigiose, in più di una circostanza ha dato il suo contributo per evitare che il Livorno perdesse ulteriori punti sul proprio cammino o incappasse in passivi davvero mortificanti. E' vero che qualche peccato di gioventù lo ha anche commesso, però ricordiamo che in un paio di circostanze, nelle gare interne con Gubbio e Brescia, è stato anche tradito dalla malasorte, col rimbalzo malandrino su tiro di Ciofani che è valso agli eugubini il pari in extremis o con quella folata di vento che ha agevolato la conclusione di Zambrella.

Comunque, Bardi si è guadagnato sul campo i gradi di elemento fondamentale per l'undici livornese, cosa che purtroppo il suo compagno nella Primavera nerazzurra Simone Dell'Agnello non ha avuto modo di fare per quell'infortunio che lo ha messo fuori gioco per tutta la stagione. Dovrà partire anche da lui la risalita della compagine presieduta da Spinelli, una scalata con un obiettivo a lungo termine già prefissato: l'arrivo all'Inter in pianta stabile, lì dove ormai tutti lo aspettano a braccia aperte, per consegnargli le chiavi della porta in un futuro nemmeno troppo lontano. Lui ancora non ci pensa, lui vuole solo fare bene ora davanti al pubblico della sua città, e probabilmente ci sarà da pazientare ancora. Ma come si suol dire, il ragazzo crescerà ancora, e non sembra avere nemmeno le spalle troppo strette...


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