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Benitez deciso: “Non firmo per la sola Supercoppa e per il Mondiale”

di Alberto Casavecchia
Fonte: Corriere dello Sport

Il Corriere dello Sport ha intervistato Rafa Benitez. Una vera e propria intervista fiume nella quale lo spagnolo ha toccato tantissimi punti, dalla gara con la Lazio, alle rivali nerazzurro per lo scudetto, con la sua Inter ancora favorita in ogni caso, nonostante la distanza dal Milan capolista. Il tecnico nerazzurro ha svelato ogni minimo dettaglio della Lazio, esaltando Hernanes, pericolo numero. Non solo Lazio-Inter, ma anche mercato, con il discorso relativo a Cassano. Ma anche Balotelli, che gli disse che era deciso a lasciare l’Inter e a Josè Mourinho, un professionista a cui stringerebbe la mano. Si parte da Lazio-Inter, ben diversa da quella gara del 2 maggio scorso: “Sarà senz’altro diversa, i laziali non tiferanno per noi. Ma io guardo al futuro”. L’ultima sconfitta risale al dicembre 2003: “Ogni anno le cose cambiano ma cercheremo di proseguire questa tradizione”. Sarà una gara speciale per Pandev: “Spero che possa avere una motivazione speciale. Gli manca solo il gol, che per una punta è fondamentale. Si deve solo sbloccare”. Lazio-Inter rievoca il 5 maggio 2002: “So che l’Inter perse uno scudetto. Ma noi pensiamo al futuro. Ora è cambiato tutto. Lo stadio Olimpico poi è molto caldo e dà tante motivazioni”. Capitolo Lazio: “Una squadra con qualità e velocità, con giocatori che possono cambiare la partita in un istante. Ha un allenatore che ha la mentalità per tenere la squadra al top. Se vinciamo questa gara, faccio un grande in bocca al lupo per il loro futuro”. Hernanes: “Un giocatore di qualità, come ce ne sono pochi in giro. Vederlo giocare è un piacere. Dovremmo stare attenti, perché s’inserisce bene e gioca la palla in verticale”.

Pandev e Kolarov (ex Lazio) potevano essere alle sue dipendenze: “E’ vero. Ci mancavano solo i soldi. Volevo Pandev al Liverpool. L’8 agosto 2008, contro di noi in amichevole, giocò alla grande. Ora lo alleno. E’ destino”. Si parla del presente. “Ci si aspettavano più punti e meno infortuni, e di conseguenze meno critiche: “E’ così. Se avessimo avuto più punti e meno infortuni, ora ci sarebbero meno critiche. Chi dice che gli infortuni sono dettati da un solo fattore sbaglia. Scientificamente un infortunio può dipendere da numerosi fattori. La lista infortunati però si fermerà al più presto”. A fine maggio cosa dirà la critica: “La squadra farà meglio e vincerà. E tutti cambieranno opinione. Sono fiducioso perché vedo che la squadra lavora la massimo ogni giorno sempre di più, hanno ancora fame. Aspettiamo solo di recuperare gli infortunati”. A oggi firmerebbe per la Supercoppa e il Mondiale: “No. L’Inter ha ancora fame. Questi ragazzi hanno sempre e vogliono vincere”. L’Inter è ancora in lizza per lo scudetto: “Certo. Con il Liverpool feci 9-11 vittorie di fila. Lo possiamo fare anche con l’Inter”. Il Milan è favorito, non per Rafa: “Siamo noi i favoriti. Il Milan è forte, ma il campionato è lungo. La Roma è forte e non era normale che fosse in basso. I giallorossi vinsero contro di noi e risalirono, anche se meritavamo di vincere. La Juventus, ora che è fuori dall’Europa, è più pericolosa”.

Si passa a domande tattiche che Rafa sorvola gentilmente: “Il modulo dipende dagli interpreti”. Questa Inter, quale sua squadra le ricorda: “Nessuna. Presi un Valencia con due finali di Champions alle spalle, ma senza vittorie. Mentre l’Inter ha vinto tutto. Uno psicologo spiegò benissimo che è diverso allenare una squadra che ha vinto con una che deve farlo”. Eto’o e Milito ricordano Torres: “No. Torres è veloce e fisico. Milito ha più intelligenza tattica”. Dopo aver elogiato Crespo, che gli ha affittato casa, Benitez svela un retroscena su Balotelli: “In America mi disse che voleva più spazio perciò lasciò l’Inter. Avrei voluto allenare questo talento, ma quando giunsi qui le cose erano già delineate”. Capitolo mercato. Moratti ha parlato di interventi utili e mirati: “Per ora non ne parlo. Lo faccio con Branca, Ausilio e il presidente. L’obiettivo è migliorare per il presente e per il futuro”. Cassano servirebbe: “Preferirei un giovane. Poi abbiamo Milito, Eto’o e Pandev”. Milito può essere il nuovo acquisto: “Ebbi la stessa situazione con Baraja in Spagna, infortunato per la prima parte di stagione. Poi entrò fece 8 gol e vincemmo la Liga. Sono sicuro che con Milito, Motta e Maicon, torneremo al top”. Un difensore sarebbe utile: “Dobbiamo coprire due posizioni. Serve l’uomo giusto” Ranocchia: “Un ragazzo di qualità”.

Capitolo Mourinho: da dove nasce la rivalità: “Da Liverpool-Chelsea del 2005, semifinale di Champions. Vincemmo con gol di L. Garcia e andammo a Istanbul”. Il gol fantasma di cui parla Mourinho: “Lui forse dimentica che Cech doveva essere espulso nella stessa azione, con conseguente rigore per noi”. Cosa pensa di lui: “Un buon professionista. E’ giusto che sia li per i risultati ottenuti”. Mourinho disse che se l’Inter gioca il Mondiale il merito è suo: “Dico solo che il merito è della società, dei giocatori e di coloro che hanno contribuito per essere ad Abu Dhabi”. Stringerà mai la mano al portoghese: “Certo. Ho molto rispetto”. Tifa ancora Real: “No, sono un professionista”. Sarebbe bello arrivare primi in Champions: “Ora pensiamo alla Lazio, poi sarà tempo di Champions e Mondiale. Quest’ultimo è importantissimo perché nel 2005 non lo vinsi. Sarà importante essere concentrati perché sembrano gare semplici. Occhio ai coreani, sono forti fisicamente. In finale ci saranno motivazioni”. Ci sarà una bella Inter negli EAU: “Di certo a livello mentale e di motivazioni. Forse non a livello fisico”.


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