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Bergomi: "Chivu gigante della comunicazione in un mondo di incoerenti". Poi è 'duello' con Del Piero

di Christian Liotta

Dagli studi di Sky Calcio Club, Beppe Bergomi ha usato parole importanti per commentare quello che Cristian Chivu ha dichiarato dopo il ko dell'Inter contro il Napoli: “Chivu è un gigante della comunicazione. Prima della partita ha esaltato il lavoro di chi c’era prima di lui, poi non prendendo alibi. Con un’educazione pazzesca. Questo è il messaggio che deve passare in assoluto in un mondo di incoerenti. Poi abbiamo parlato di tutti gli episodi, ma ieri c’è stato un unicum: nel calcio moderno non ho mai visto dare un calcio di rigore da un assistente. Poi il Napoli ha vinto con merito, e la mia opinione sull’Inter non cambia: finché le partite non si sporcano sa giocare bene a calcio, ma questo non vuol dire vincere il campionato. Questi sono i difetti strutturali della squadra ormai da quattro anni, che non vince duelli individuali. L'Inter è sempre stata la più brava, non la più forte; in Europa si gioca un altro calcio e quindi è andata più avanti”.

Bergomi approfondisce poi il concetto: "Non è il problema delle tre partite a settimana, ma della struttura della squadra. Questa squadra è la stessa dell'anno scorso con un anno in più". Tornando sulle parole del tecnico poi ribadisce: "Conta quello che hai dentro, non ti puoi snaturare. Lui è entrato nella testa dei giocatori, è giusto che comunichi così". Nasce poi una discussione verbale con Alessandro Del Piero che sostiene che Chivu è andato contro Beppe Marotta: "Ognuno ha preso la propria strada facendo la propria parte".

E che si allarga al discorso dell'Inter squadra più forte del campionato, tesi sostenuta da Alessandro Del Piero e confutata dallo Zio che attacca a testa bassa: "Guarda che chi urla di più non è che ha ragione... Siamo sempre su queste robe, ma il calcio è li da vedere. Non puoi alzare la voce e dire queste cose qua, rispetta anche quello che dico io. È più brava una squadra che perde o una che vince? L'Inter era la più brava perché riusciva a fare determinati risultati battendo squadre come Bayern Monaco e Barcellona. Ma la squadra è lenta, se cerchi di tenerla su fa fatica. La bravura è stata quella di restare lì in alto senza fare mercato, puntando sui parametri zero e valorizzando certi giocatori. Oggi però l'Inter ha bisogno di un difensore veloce, un centrocampista fisico e di un attaccante da uno contro uno". 


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