Bergomi: "Inter, c'è fragilità nell'assetto. E la dirigenza non ha intercettato il cambiamento"
Beppe Bergomi, negli studi di Sky Sport, ha analizzato il momento dell'Inter, alla luce della sconfitta incassata contro la Roma e del difficile momento che caratterizza l'andamento dei nerazzurri: "Ci sono chiare imperfezioni che l'anno scorso non comparivano - la convinzione -. Contro la Roma, comunque, i nerazzurri non meritavano di perdere, per quanto s'è visto in campo. Ma restano passaggi in uscita sbagliati, un quantitativo elevato di gol subiti da palle inattive: c'è una fragilità evidente nell'assetto. Resto dell'idea che l'Inter non abbia la rosa più forte del campionato, come invece sostiene Allegri. La dirigenza ha fatto delle scelte senza intercettare il cambiamento che il calcio moderno impone. Ha infatti pochi giocatori che saltano l'uomo e con poca gamba nel farlo. Ora non vedo nemmeno l'entusiasmo di entrare in scivolata per recuperare la palla, andare a contrasto, ripartire rapidamente. E se non lo hai, i difetti emergono maggiormente. È dalla seconda partita che denoto atteggiamenti non da squadra".
L'analisi prosegue nell'impostazione della costruzione: "La manovra dell'Inter che coinvolge i difensori è abbastanza lenta. La costruzione da dietro porta alcuni benefici, come il gol di Brozovic contro il Milan. Però è un rischio enorme. Perché i passaggi in orizzontale errati portano l'esposizione della retroguardia, il rifiuto dell'uno contro uno e la difficoltà nel difendere le posizioni".
Il secondo gol della Roma è un manifesto dell'errore in marcatura e in posizionamento: "Quando sei in difficoltà devi assumerti delle responsabilità - spiega Bergomi -. In questa situazione i giocatori 'alti' della Roma erano posizionati dietro, l'Inter ne aveva solo uno. Va bene la difesa a zona, ma i giocatori 'alti' vanno marcati. Quelle palle vanno prese sia nella marcatura a uomo sia in quella a zona".