Bergomi: "Ranieri, l'ora delle scelte drastiche". Sul mercato e su Gasp...
Fonte: Gazzetta
"Nella mia lunga carriera interista mi sono trovato diverse volte in situazioni di grave difficoltà come questa che stanno vivendo Zanetti e compagni. Però per loro è più dura uscirne perché si tratta di un gruppo di giocatori che negli anni ha vinto tanto: devono ritrovare l’umiltà di chi si rimette in discussione". Beppe Bergomi prova a dare una spiegazione alla crisi interista dopo la lunga scia di successi.
Un periodo totalmente storto proprio all'alba del ritorno della Champions. Come uscirne? "Come prima cosa occorre una verifica seria, approfondita, dei rapporti di spogliatoio: c’è la disponibilità da parte di tutti a seguire il tecnico? Ranieri l’altra sera ha atteso i suoi per stringere loro la mano dopo la grave sconfitta. Ho notato che col capitano e con Cambiasso il rapporto è saldo, lo è con tutti?".
Qualcuno già parla di esonero di Ranieri, ma secondo Bergomi questo servirebbe a ben poco. "Non auspico un cambio di allenatore perché l’Inter sta pagando un difetto strutturale, cioè la mancanza di programmazione: fin dall’inizio è stato tutto un rincorrere varie situazioni. A cominciare proprio dalla scelta del timoniere: si è arrivati a Gasperini, senza tanta convinzione dopo molti sondaggi. E il mercato non è stato pensato ma improvvisato. Se parte Eto’o non può essere Forlan il suo sostituto. E nemmeno Zarate. Se parte Thiago Motta non può essere Guarin, per giunta infortunato e inutilizzabile in Champions, il suo sostituto. Motta ha disputato tredici partite quest’anno, e con lui l’Inter ne ha vinte undici...".
E' giunto il momento delle scelte drastiche? "Non credo che Ranieri sia in confusione, ma penso che debba fare scelte drastiche, anche a costo di sacrificare dei big. Col Bologna ha varato un 4-2-3-1 che è sbagliato in partenza perché Forlan non ha le caratteristiche per interpretarlo. Anche Tabarez in coppa America aveva cominciato la manifestazione mettendo Forlan e Cavani ai fianchi di Suarez con Lodeiro alle spalle, ma cambiò subito perché in questo modulo gli attaccanti esterni devono rientrare e Forlan non rientra, lui va bene da seconda punta e basta. La verità è che qualunque modulo pratichi questa squadra non sarà mai equilibrata. Si può provare con la difesa a tre, adottata da mezza serie A, si può tornare al 4-4-2 che Ranieri predilige e in tal caso deve avere il coraggio di mettere da parte anche Sneijder se non lo interpreta al meglio. Per uscirne col minor danno possibile serve umiltà e disponibilità al sacrificio da parte dei campioni. Io non me la prenderò mai col giovane Ranocchia, diventato insicuro perché si è visto scavalcare da Cordoba, ma con Lucio sì: il primo è una giovane promessa l’altro un campione esperto e celebrato, non deve tradirmi".