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Bergomi: "Skriniar via, ma non è un errore di Marotta. Inzaghi sta facendo bene, perché è sempre sotto esame?"

di Redazione FcInterNews.it

Nel corso di una lunga intervista rilasciata a SempreInter.com, Giuseppe Bergomi ha affrontato i temi caldi dell'Inter a 360 gradi, esprimendo come suo solito pareri e riflessioni molto interessanti, a partire dalla vicenda Milan Skriniar: “Bisogna risalire a questa estate. Purtroppo l’Inter ogni anno deve sacrificare qualcuno, l’abbiamo visto con Lukaku, Hakimi, Perisic, Eriksen. Questa estate avevano individuato lui (Skriniar, ndr). Il giocatore è rimasto e conosciamo la vicenda. Da lì bisogna ripartire. Io ho conosciuto Milan, è un ragazzo, perbene, timido, serio. Un professionista che ha preso una determinata scelta. Magari si poteva comunicare meglio, anche se spesso non è facile nemmeno per questi ragazzi. Penso che siamo arrivati ad una conclusione, abbiamo visto altri casi, dobbiamo pensare che il nostro campionato è di passaggio. Le bandiere? Bello, ma il mondo è cambiato rispetto al passato. Lo si deve accettare. Sicuramente Skriniar comunque darà il massimo da qui alla fine di stagione, la gente questo lo deve capire e lasciarlo tranquillo. Nella partita contro l’Empoli era nervoso e ci è costata quella gara. Sono comunque situazioni che ci possono capitare”.

Skriniar ha parlato con la Curva Nord e non con i media, almeno per ora.
“Lui intanto è stato chiaro con i compagni, comunicando loro la propria decisione, il che è la cosa più importante. Non mi piace poi addentrarmi in rapporti che non conosco. Posso dire che mi spiace vada via, è un giocatore forte, che ha rappresentato molto bene l’Inter in questi anni. Non dimentichiamo altri casi, in altre piazze. Dobbiamo convincerci che non è più come gli anni ’90 e 2000. Ora questi ragazzi cercano altre situazioni e vanno pure capiti”.

L’Inter però si sente tradita da questo comportamento, o almeno il tifoso lo è.
“Magari si poteva trovare una formula come l’anno scorso aveva fatto il Torino con Bremer. Lui ha allungato per un anno, si poteva inserire una clausola con una cifra per la cessione. Poi però ci sono i procuratori che magari avevano già trovato tutti gli accordi, a quel punto non firmi più, diventa difficile”.

Nnon rinnovare prima il contratto di Skriniar è stato forse il primo errore di Marotta sul mercato interista.
“C’è una linea societaria, lo abbiamo visto. Se tu sei chiaro…Io non lo vedo come errore, hanno cercato di gestire la situazione e non ci sono riusciti. Ma non è proprio un errore. Bisogna accettare le situazioni contingenti. La contingenza con cui convive l’Inter da tre anni. Non riesce a fare mercato, ma resta competitiva, vince trofei, è in Champions e così via. Certo, è distante dal Napoli, che però ha fatto qualcosa di straordinario. Così anche un pareggio contro la Sampdoria non va bene. Ma per il resto cosa vuoi dire a questa squadra? Negli anni è stata depauperata, ma riesce a essere sempre competitiva, e questo è un pregio”.

Si può pensare che senza la pandemia e tutto quello che è successo, aggiungendo due o tre pedine a quell’Inter, anziché toglierle, avrebbe significato dominio in Italia e possibilità di vittoria in Europa?
“Non c’è mai una controprova. Se però torniamo a quando l’Inter vinse lo Scudetto e pensi di aggiungere qualche uomo, certo che potevi dare continuità. La stai dando comunque, hai vinto Coppa Italia e supercoppa, però potevi essere sicuramente più competitivo, è indubbio. Giocatori come Acerbi, Dzeko e Mkhitaryan sono forti, che ti danno tanto nell’immediato”.

Cosa ne pensa di Suning e di Zhang?
“Non conoscendo bene le situazioni… dispiace. Io capisco le difficoltà, la pandemia, rimanere nel Fair Play Finanziario. Però ai tifosi devi sempre regalare un sogno, quindi tante volte i sostenitori fanno fatica a capire questa situazione e questo dispiace. Non voglio addentrarmi nelle problematiche della presidenza. Sicuramente è sotto gli occhi di tutti che la proprietà in questo momento vive delle difficoltà e cerca di fare del suo meglio”.

Suning può proseguire a certi livelli con l’Inter?
“A certi livelli ci siamo, poi tutti vogliamo qualcosa di più. Però ripeto, siamo stati per 9-10 anni senza vincere nulla. E ora i nerazzurri stanno vincendo, c’è continuità che è la cosa più importante. Se poi la società non ce la fa e decide di vendere per il bene dell’Inter, va bene. Per adesso va così e dobbiamo farcelo andare bene”.

Cosa pensa di Simone Inzaghi?
“Tante volte si criticano allenatori che vivono momenti difficili, poi basta una partita e tornano a essere esaltati. Simone pare sempre sotto esame. Per me dà un bel gioco all’Inter, la squadra gioca bene, non sbaglia le partite secche. C’è sempre quel dato sui dribbling che mi fa riflettere: l’Inter è penultima in campionato e penultima in Champions. Sa cosa vuole dire nel calcio moderno? Il cambio di passo e le accelerazioni sono fondamentali. L’Inter di oggi è sempre costretta a stare bene, per portare tanti uomini oltre la linea della palla e fare un tipo di calcio. Quando trovi squadre che si chiudono diventa più difficile. Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro. Tanti dicono che potrebbe cambiare? Questa è una squadra costruita per fare così. È difficile vederla in campo in modo diverso, anche mettere una difesa a quattro… Ma i terzini? Chi sta fuori dei centrali? Io non voglio difenderlo a tutti i costi, ma secondo me Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro”.

A tal proposito Kvaratskhelia, che è stato acquistato dal Napoli per soli 10 milioni di euro, poteva fare al caso dell’Inter. Perché i nerazzurri non hanno il coraggio di investire in ‘sconosciuti’ che però poi fanno la differenza?
“Kvaratskhelia in tal senso però non era uno sconosciuto. Io parlo con gli osservatori dell’Inter, mi era stato detto come i nerazzurri stessero seguendo Kim qualora Skriniar fosse stato ceduto in estate. Anche Kvara era conosciuto, ecco. Poi però devi sempre inserirlo in un contesto di gioco, col 3-5-2 diventava più difficile andarlo a prendere. L’Inter conosce tutti i giocatori, tante volte si deve avere il coraggio di fare certi tipi di investimenti. Il nostro calcio deve avere delle idee e rischiare su qualche calciatore che magari non è esploso, ma nel quale vedi delle potenzialità. Vale per l’Inter, come per tutte le italiane”.

Kvaratskhelia però avrebbe risolto più di un problema. Se uno è forte credo giochi anche nel 3-5-2.
“Sono d’accordo. Ma siamo sempre lì. Ci sono tanti giocatori bravi in Europa. Ora che sai che Skriniar andrà via, devi essere pronto e bravo a sostituirlo. Devi essere bravo a individuare un braccetto di destra con determinate caratteristiche, veloce e bravo in uscita. A volte - e qui faccio un discorso generale - vuoi trattenere per forza certi calciatori, che poi dopo ti complicano il mercato. Ma devi essere pronto a prendere i soldi e trovare immediatamente il sostituto”.

Visti i vari accoppiamenti, qualora l’Inter passasse contro il Porto dopo la vittoria dell'andata, potrebbe fare bene in Champions.
“Certo! Una tra PSG e Bayern sarà eliminata. Stesso discorso per una tra Liverpool e Real Madrid. Si può pensare di fare qualcosa di interessante, anche le altre squadre sono imperfette. Questa è una coppa che non sempre premia i più forti. Passare il turno diventerebbe interessante…”

Ma pensare addirittura alla finale, è da tifoso o una possibilità reale?
“Simone le partite da dentro o fuori le ha sempre preparate bene. Da tifoso me lo auguro, ma sinceramente pensare alla vittoria della Champions mi sembra un’utopia, poi mai dire mai”.

Chiudiamo parlando di Sergio Conceição. In futuro lo vedrebbe bene all’Inter?
“Un bel personaggio. Le sue squadre giocano bene, poi non dimentichiamo che allenare l’Inter non è mai facile. Trapattoni disse: ‘Dopo tanti anni di Juve sono arrivato a Milano e sono entrato in una centrifuga’. Sergio Conceição è un allenatore di carattere e questi tecnici all’Inter hanno sempre fatto bene, fermo restando però che per me il lavoro di Inzaghi è ottimo e non deve essere messo oggi in dubbio”.


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