Bergomi: "Tornerei, ma in un ruolo importante. Su Thohir e Calciopoli..."
Il presente, il passato e il possibile futuro di Beppe Bergomi. Intervistato da Alberto Santi per la rivista FourFourTwo Italia, lo Zio, ex capitano nerazzurro oggi commentatore di Sky Sport, non chiude le porte ad un suo eventuale ritorno in società ma ad una condizione: "Mi piacerebbe moltissimo tornare, solo il povero Giacinto Facchetti ci ha provato. Adesso non ci sono le condizioni, faccio un lavoro che mi piace e, se dovessi entrare, vorrei ricoprire un ruolo importante".
Ripercorrendo la sua carriera in nerazzurro, Bergomi parla anche di giocatori che all'Inter non hanno reso secondo le aspettative: "Faccio due nomi, Matthias Sammer e Dennis Bergkamp. Con il primo, mi sono mosso in prima persona. La società mi chiedeva di portarlo fuori a cena, di fargli imparare la lingua, ma Matthias arrivava dalla Germania est, era un periodo fin troppo particolare. Anche Dennis non si era ambientato bene. La moglie aveva imparato l'italiano, lui invece era timido e introverso. Nonostante tutto, ci ha fatto vincere una Coppa Uefa, ma poteva restare all'Inter almeno dieci anni. Gli aerei? Non aveva paura quando era a Milano, gli è venuta dopo". Nelle oltre 700 gare con la maglia dell'Inter, ci sono stati momenti alti e momenti bassi, tante sfide con Milan e Juventus. Bergomi, però, sceglie il derby: "Con i rossoneri, ho sempre vissuto le partite partendo alla pari, anche quando c'erano gli olandesi. Con la Juventus, invece, avevo sensazioni strane, poi è venuta fuori Calciopoli, ma allora non capivo”.
I consigli non mancano neanche per Erick Thohir, il nuovo presidente indonesiano dell'Inter: “Adesso serve chiarezza. La squadra ha iniziato ad andare in difficoltà quando c'è stato il cambio in dirigenza. La situazione societaria è anomala: ci sono due presidenti, perché Moratti è ancora presente, mentre Thohir c'è e non c'è. Questa squadra non è pronta per arrivare in alto, ma deve giocare come a inizio stagione".