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Berni: "Spalletti primo comandante capace di guidare l'Inter. Eriksen top player anche per le qualità umane"

di Christian Liotta

La seconda vita di Tommaso Berni. Dopo l'addio al calcio giocato successivo agli anni da terzo portiere dell'Inter, Berni si racconta al sito IlPosticipo parlando in primo luogo del lieto evento del suo 2020, la nascita della figlia Luna: "È stato un anno molto strano e particolare per tutti: nonostante questo per me è stato bellissimo. Il 3 marzo è nata la mia prima figlia ed è stato fantastico. Sto facendo il papà a tempo pieno, mi sto godendo questo momento insieme alla mia piccina. Sono felice, sto davvero molto bene". Berni ripercorre anche quelle che sono state le sue stagioni nerazzurre, da Walter Mazzarri ad Antonio Conte: "I miei primi anni all’Inter non sono stati facili. Quando ci sono un passaggio di proprietà e una rivoluzione a livello societario serve tempo per costruire qualcosa di solido e concreto. Ogni giocatore che è passato e ogni allenatore che ha lavorato per l’Inter ha dato e ha lasciato qualcosa, nel bene e nel male, a seconda dei risultati ottenuti. I due anni con Luciano Spalletti sono stati fondamentali: è arrivato il primo comandante che è riuscito a guidare la squadra. I risultati in campo si sono visti: sono arrivati passando per momenti di grande difficoltà. Siamo tornati in Champions League dopo tanti anni, una competizione che per l’Inter deve essere la normalità".

Adesso l'Inter è nelle mani di Conte, che però quest'estate è sembrato molto vicino all'addio: "Ma io ho sempre creduto che sarebbe rimasto. Conte è un comandante, un allenatore che non abbandona i propri giocatori, ero convinto della sua permanenza. Cosa è successo realmente o cosa potrà accadere non lo so, bisogna parlare con la società. L'eliminazione dalla Champions League? Ho creduto che la squadra potesse farcela: per l’ennesima volta c’era l’opportunità di centrare l’obiettivo all’ultima partita. Pensavo che prima o poi la palla sarebbe entrata contro lo Shakhtar. Purtroppo non è stato così e mi è dispiaciuto. L’eliminazione non è stata una cosa positiva, ma bisogna andare avanti e consapevoli che ci sono le possibilità per fare una grande stagione. Due competizioni sono alla portata: mi auguro che l’Inter possa vincerle. Tante squadre possono ambire allo scudetto: il percorso non è facile per nessuno ed è lunghissimo". Una battuta anche su Christian Eriksen e Romelu Lukaku: "Lo scorso anno ho vissuto lo spogliatoio insieme a Christian e posso affermare che per qualità umane e calcistiche è un top player. Serve un po’ di pazienza. Il suo valore non si discute, anche se logicamente non si può aspettare nessuno in eterno. Non è la prima volta che giocatori importanti arrivano in Italia da campionati stranieri, non fanno bene, poi quando li mandiamo via esplodono all’estero. Se gli verrà data la possibilità di esprimersi, Eriksen sicuramente saprà ripagare tutti quanti. Lukaku? Ho conosciuto un ragazzo di un’umiltà incredibile. Poi Romelu è uno sportivo allucinante, una bestia. Io non sono piccolino, anzi peso parecchio, di fronte a lui mi sono sentito un ragazzino. Ha uno strapotere fisico incredibile, qualità tecniche pazzesche. La sua dote più grande è l’umiltà. Si mette a disposizione, accetta le critiche e vuole migliorarsi sempre. Avevo legato tanto con lui e con tutto lo spogliatoio: l’anno scorso c’era un bellissimo clima. Mi mancano i ragazzi, buttarmi per terra, fare fatica in allenamento".

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