Berti: "Inter, gli ottavi mancano da tantissimo: non buttiamola via come l'anno scorso. Mio erede? Barella"
"Finalmente il settimo Pallone d'Oro". Nicola Berti si auto-introduce a suo modo come ospite di "A Night Not For Everyone" su Inter Tv. "Sono sempre stato rock, ho fatto casino in campo. Io il miglior centrocampista della storia dell'Inter? Eccomi, quasi (ride ndr). Ero a un buon livello".
Si passa, poi, a parlare di Inter-Barcellona: "Siamo pronti, dobbiamo ritrovare gli ottavi perché ci mancano tantissimo. L'anno scorso l'abbiamo buttata via noi, quest'anno dipende dall'Inter. Sulla carta è una partita vinta, il Barcellona ha lasciato a casa Messi e Piqué. Ma loro hanno una rosa paurosa, dei ragazzini che sono già campioni. Il problema potrebbe essere che questi giovani vogliono farsi notare, sarà difficile. Io sarò allo stadio, l'anno scorso rimasi a casa con il Psv per gufare Barcellona-Tottenham e andò male. Quest'anno ci sono e mi devono portare agli ottavi".
Il rapporto con i tifosi interisti.
"Me ne rendo conto quando vado allo stadio, c'è un amore reciproco. Mi salutano, mi abbracciano e sono sempre affettuosi: ho un rapporto favoloso con loro. E sono sopreso perché ho smesso nel 2001, ho staccato la spina andando ai Caraibi cinque anni".
Il tuo erede.
"Nicolò Barella, non ha la mia statura ma ha una grande forza. A 21 anni ha già cento partite in A, lui col Cagliari io con la Fiorentina Ha fatto un inizio di campionato straordinario, ci mancherà tantissimo col Barcellona. Poi le sue iniziali sono Nb, come le mie".
Scegli tra i gol al Bayern 88-89 e derby 90 -91.
"Bayern, ma è difficile come risposta. Perché col Milan segnai a 5' dalla fine sotto la Sud e presi per il c**o un po' di milanisti. Poi fu il mio primo gol nel derby. Mentre quello al Bayern me lo ricordano tutti, anche i non interisti. Mi sono guardato attorno, ho pensato a quanto fossero vecchi gli avversari, e mi sono infilato a centrocampo correndo verso la porta. Peccato che abbiamo perso il ritorno, ma poi vincemmo il derby tre giorni dopo".
Scegli tra i gol-autogol segnati a Napoli e al Milan.
"Sono entrambi miei gol, col Napoli ai giorni d'oggi sarebbe stato assegnato a me. Alla fine scelgo quello segnato nel derby".
Matthaus e Brehme, chi è stato il migliore?
"Nel primo anno fu fondamentale il secondo, poi esplose il prima. La prima stagione c'era l'asse con me lui e Serena. Matthaus era geniale, simpaticamente rompicoglioni".
Scegli tra Coppa Uefa 90-91 e 93-94.
"Scelgo il Prater, anzi la Roma. Non ce la faccio perché sono emozioni straordinarie. In Austria c'erano 30mila tifosi che cantavano il mio nome, sono emozioni fortissime".
Scegli tra San Siro e i Caraibi.
"San Siro tutta la vita, insomma.... Dai, sei mesi e sei mesi. L'emozioni del Meazza sono uniche, scelgo quello tutta la vita. Prima scherzavo".
Quale è la difficoltà per domani?
"Il Barcellona, e anche perché c'è l'obbligo di vincere. Ma io confido in questa squadra, anche se a centrocampo mancano Sensi e Barella. Vecino e Borja stanno facendo bene, chiaramente mancherà la giovinezza e la tecnica. C'è l'esperienza in difesa e questi due attaccanti che stanno facendo bene".
Primo posto in Serie A.
"Chi l'avrebbe detto ad agosto? Stiamo andando molto bene, domani vediamo cosa succede. In campionato recupereremo gli infortunati dopo la sosta e faremo un girone di ritorno in cui con entusiasmo ci giocheremo lo scudetto con la Juve".
Come lo hai visto Conte?
"Carico, carico, carico".
Domani può essere le partita di Godin?
"E' in grande spolvero, sono le sue partite. Ha carisma da vendere e ne abbiamo bisogno".
Accoppiata Berti-Conte.
"In Nazionale mi faceva panchina, anche se era giovane. Da allenatori saremmo andati d'accordissimo. Conte è un ragazzo preparato, forte e di carattere".