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Berti: "Mio padre faceva il mercato. Moviola? Chiedete a Baresi..."

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Dall'inviato Filippo M. Capra

Nell'Aula Magna 'Gianni Bonadonna' dell'Istituto Nazionale dei Tumori sito in Milano, è andato in scena l'evento 'Non ci sono più i derby di una volta' che ha visto protagonisti Ale e Franz, Nicola Berti e Pietro Paolo Virdis. Ospite d'eccezione Riccardo Ferri. Un breve video d'introduzione ha dato il via all'evento. Le immagini di repertorio mostrano i gol dei due ex campioni di Inter e Milan ai tempi in cui calcavano i palcoscenici più importanti d'Italia e d'Europa. Ad ogni rete in aula magna si alza l'applauso fragoroso dei presenti. Finito il filmato subito un momento di humor alla prova microfono di Franz, noto tifoso milanista: "A, A, A, prova? Non va...", "Prova a dire B" dice Berti accompagnato dall'ovazione del pubblico. L'incontro è piacevole e scorre velocemente, alle domande delle persone presenti (Aula Magna stracolma) i quattro rispondono con sincerità creando siparietti degni della panchina di Zelig. Inevitabilmente si tocca il tasto Donnarumma: "Forse non è detta l'ultima parola, anche se sembra che esistano solo i soldi" sostiene Berti mentre viene incalzato da Franz che col sarcasmo che lo contraddistingue insieme ad Ale afferma: "Ma sì, ti facevi 2/3 anni, ti mettevi via quei 15 milioni così da esser sicuro di avere una vita dignitosa e poi te ne andavi". Poi, con tono più serio: "Poi vedo Totti, che le grandi partite purtroppo le ha solo viste, ma è rimasto a Roma". E Ale: "Io credo che Donnarumma debba andare via. Ma all'isola di Sant'Elena, come Napoleone!". Applausi a scena aperta. E che dire di Raiola, allora? La domanda è giunta puntuale da un altro signore a sedere: "Ti dico solo che il mio procuratore era mio padre. Lui faceva i mercati, sapeva vendere... Altro che Raiola!". "Infatti quando l'hanno preso all'Inter è arrivato con una cassetta d'arance" lo incalza Ale.

Non si fa in tempo a smettere di ridere per l'ultima battuta che il discorso si sposta sulla finale di Champions League. Il mattatore Berti si alza e, portando in alto la mano, mostra le quattro dita a tutto il pubblico, urlando: "Quattro!!! Dopo che la partita è finita ho chiamato Moratti e gli ho detto: 'Che sfiga!'. Il Presidente si è limitato a ridere". Franz sarebbe stato felice a priori, perché "se la Juve avesse vinto, avrebbe tolto il triplete all'Inter. Mentre se avesse perso... Beh, avrebbe perso la Juve!". Ale un poco più posato: "Ah io mi sono vestito da gufo". All'improvviso si alza un bambino che, interrompendo l'ilarità del momento, chiede: "Ma voi, della moviola in campo, che pensate?". Berti è incontenibile: "Chiedetelo a Baresi! L'ha lanciata lui la moda del braccio alzato!". Ale e Franz invece si limitano a proporre delle modifiche: "Ci sta, ma quanto è bello prendere in giro il tuo amico rivale per un errore arbitrale? Io vorrei che si battessero le rimesse laterali coi piedi". E infine Virdis: "E' una buona cosa, ma non capisco perché l'ultimo uomo debba essere espulso per un fallo da rigore". Il tempo scorre velocemente, neanche ci si accorge che è già un'ora che si parla e si ride insieme a quei quattro. Verso il finire della serata, una delle ultime domande indirizzate ai due campioni: "E ora siete ancora nel mondo del calcio?". Virdis prende la parola: "Lo seguo, ma ho aperto un ristorante con mia moglie e lo gestisco in prima persona. E' quello il mio impegno principale".

Berti prende il microfono e orgoglioso afferma: "Io sono ambasciatore degli Inter Club nel mondo. Ma magari tra 4/5 anni inizio la trafila per diventare allenatore. Ora è presto". Infine, anche Riccardo Ferri viene chiamato in causa quando si sposta l'attenzione sui Mondiali del '90: "Ormai a distanza di tempo lo possiamo ammettere: Zenga sbagliò quell'uscita. Non era facile, era un cross teso. Ma come ha sbagliato lui, che per molto tempo è stato uno dei portieri più forti al mondo, sbagliammo anche noi in molte circostanze. Sbagliare si può". Al termine della chiacchierata col pubblico poi, 10 minuti di vera panchina di Zelig. Ale e Franz si prendono tutta la scena e improvvisano qualche gag. Sono le risate finali di un evento importante organizzato dall'Inter Club dell'Istituto Nazionale dei Tumori (che vanta oltre 500 associati). L'ultima parola però spetta a uno spettatore: "Grazie per essere qui. Sembra poco, ma con questo evento state dando gioia ed allegria a persone malate e degenti di quest'ospedale. E' bellissimo quello che fate". Sì, è bellissimo quello che hanno fatto. 


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