Biglietti derby, rimborso tutto a carico del Milan. Senza senso il voucher per i tifosi nerazzurri
Dal caos data al caos biglietti: il derby continua ad alimentare polemiche quando ancora mancano 15 giorni al calcio d'inizio. Una volta stabilito che Milan-Inter si disputerà al Meazza mercoledì 4 aprile alle 18.30, ora c'è da risolvere la grana ticket, visto che quelli già staccati per la partita che si sarebbe dovuta disputare il 4 marzo non saranno probabilmente la stessa quantità della nuova data, visto che molti tifosi non potranno presenziare causa turno infrasettimanale. Ma sponda Milan di rimborso non se ne parla. Il club rossonero ha risolto la questione comunicando l'emissione di voucher per chi ha già comprato il biglietto e lo ha comunicato nelle scorse ore attraverso il proprio sito: “Il Milan ha voluto trovare un modo per attenuare le problematiche che in questo caso i tifosi stanno vivendo. Quanto deciso ieri dal club rossonero è un valore aggiunto. Ricordato che per le partite rinviate per ragioni indipendenti dalla società e per decisioni di altri enti, la società non è tenuta a dare rimborsi, non ci si è fermati a quello. Proprio per andare incontro ai milanisti, c’è non solo il cambio nominativo agevolato in ogni modo, ma anche il voucher. Non solo: il tifoso rossonero può scegliere la partita che preferisce, la gara non viene né imposta né indicata. Il voucher è cumulativo, si possono vedere anche due partite”.
Decisione ritenuta impopolare soprattutto per chi non potrà assistere al recupero del derby per motivi personali e invece della cifra già spesa si ritroverà un buono da utilizzare in altre partite dei rossoneri. Stessa sorte anche per i tifosi dell'Inter che avevano già acquistato il ticket e, per ovvie ragioni, non hanno alcun interesse a ricevere un voucher per una partita del Milan. Situazione complicata, che vede il club di Corso Vittorio Emanuele coinvolto indirettamente dal momento che l'emissione dei biglietti è stata completamente gestita dal circuito Vivaticket per conto rossonero. Ergo, tutto l'incasso è già andato nelle casse del club di via Aldo Rossi mentre in quelle nerazzurre non è entrato alcun centesimo degli oltre 4 milioni registrati (la legge della percentuale per la squadra ospite, il cosiddetto 'stadio virtuale', non esiste più). Inoltre, se l'Inter decidesse di andare incontro ai propri tifosi, rimborsandoli del costo del tagliando, ci rimetterebbe di tasca propria e per regolamento non sarebbe neanche tenuta a farlo. Infatti, come accade in questi casi, la patata bollente è tutta nelle mani del club ospitante, che porta a casa l'intero incasso. Il Milan, appunto.
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