Bilancio: utile di 33 mln, ma realtà diversa. Costi e ricavi: ecco dove lavorare
Strada lunga, ambiziosa e tortuosa quella della dirigenza nerazzurra, che dopo il rifinanziamento oggi ha confermato il piano quinquennale per rientrare da prestito di 230 milioni degli istituti bancari, per ripianare i debiti della precedente gestione del club nerazzurro. Un piano che passa dal marketing, espansione del brand, sponsorizzazioni e, a lungo termine, anche dalla questione stadio (che sia di proprietà o “solo” il rinnovamento di San Siro), a anche dalle prestazioni sportive del club nerazzurro. L’Europa, qualunque essa sia, è un obiettivo indispensabile per avere introiti televisivi e non che possano coincidere con il piano stilato dalla dirigenza. La Champions un sogno che aiuterebbe e non poco a terminare l’austerità totale, anche sul mercato, con la possibilità gradualmente di aumentare anche il monte ingaggi della rosa, e parallelamente il livello tecnico.
Intanto oggi l’Assemblea dei soci ha preso visone del bilancio chiuso a giugno sulla stagione sportiva 2013/2014. Un bilancio che formalmente vede la chiusura positiva, con 33,2 milioni di attivo, ma c’è da specificare come nella relazione sulla gestione sia spiegato come frutto del conferimento alla nuova Inter Media & Co. dei diritti di sponsorizzazione e televisivi pluriennali per circa 139,2 milioni (con 5 milioni da sottrarre dovuti a transazioni per la liquidazione di personale e collaboratori della prima squadra).
La realtà vede un bilancio complessivo in perdita di circa 100,2 milioni, differenza tra costi (268 milioni), diminuiti, e ricavi (167,8 milioni), in netto calo rispetto alla stagione passata, con un peggioramento di 25 milioni rispetto al precedente. Partendo dalla parte attiva i ricavi diminuiscono del 17%. E se resta sostanzialmente invariato l’incasso dallo stadio di San Siro per le gare casalinghe e aumentano di circa 9 milioni gli incassi dalle sponsorizzazioni (grazie in particolare al nuovo accordo con Nike), da registrare la grave perdita per la mancata partecipazione alle coppe europee soprattutto inerente ai diritti televisivi.
I costi hanno un lieve decremento, circa il 3%, nonostante un aumento degli ammortamenti riferito alle prestazioni dei calciatori dopo gli investimenti nell’esercizio e di prudenziali svalutazione crediti. La diminuzione vera arriva grazie alla contrazione dei costi del personale (-11,7 milioni) che segue l’ottica di rientrare nei parametri del Financial Fair Play, iniziando quella che continuerà a essere la grande attenzione rivolta al monte ingaggi su tutti.
Quindi 33 milioni di attivo che non possono far sorridere, i 100 milioni di rosso sono la realtà del momento. L’Inter riparte con un piano quinquennale per cambiare marcia e invertire la tendenza. Il club dalla prossima stagione, si legge sui dati ufficiali, punta a mantenersi su livelli competitivi in tutte le competizioni. Torneranno i ricavi televisivi dalla Uefa, mancati per una stagione, puntando su tv e sponsorizzazioni come principali fonti di incasso. Senza dimenticare qualche possibile cessione a far rifiatare le casse del club. Sacrifici, anche obbligati, che tutti scongiurano al momento. Sacrifici che potrebbero non essere necessari se la parte sportiva seguirà il lavoro meticoloso che il nuovo management ha studiato per ampliare i ricavi del brand Inter. Con una qualificazione Champions che diventa sempre più obiettivo. Per iniziare subito a ripensare in grande, senza apprensione per il bilancio, un po’ meno rosso...