Bisseck torna al centro della difesa, indizio di mercato estivo? Un'espressione di Inzaghi fa capire la strategia
Domani sera Yann Bisseck, salvo sorprese, affronterà il Monaco in Champions League da centrale della difesa a tre dell'Inter, permettendo a Stefan de Vrij di rifiatare in vista del derby di domanica prossima. Oltre alle indicazioni dall'allenamento delle 12, anche in conferenza stampa Simone Inzaghi ha confermato tra le linee il ruolo che verrà affidato al tedesco, rispondendo a una domanda specifica sulla sua adattabilità: "Può farlo, lo ha dimostrato quando ha giocato da titolare o a Lecce. Sta crescendo continuamente, ora fa il terzo in una difesa a cinque ma può farlo all'occorrenza. Comunque aspettiamo il rientro di Acerbi e abbiamo De Vrij, però ha dimostrato di poterlo fare". Con la perdurante assenza di Francesco Acerbi e la semi imprescindibilità di Alessandro Bastoni da braccetto mancino, proprio l'ex Aahrus ad oggi è il candidato principale ad alternarsi con l'olandese, soluzione interna tanto ventilata quando si ragiona sul fatto se convenga o meno intervenire sul mercato di riparazione.
Oltre alla partita contro l'Udinese in Coppa Italia, in cui ha iniziato in mezzo ai tre dietro, Bisseck ha battuto quella mattonella solo in poche altre circostanze, sempre in corso d'opera. L'ultima volta contro il Lecce domenica scorsa, nella ripresa, subentrando all'ammonito De Vrij durante l'intervallo e disimpegnandosi con sicurezza. Domani nuova occasione per mettersi alla prova in quello che secondo alcuni potrebbe essere il suo ruolo nell'Inter della prossima stagione, quando verosimilmente Acerbi saluterà, senza perciò dover preventivare un importante investimento nella retroguardia.
Ma il discorso futuro merita maggiori riflessioni, perché parere diffuso è che il tedesco sia più utile da braccetto, potendo sfruttare rapidità e atletismo attaccando palla al piede e creando superiorità davanti. Da centrale avrebbe meno opportunità di essere sguinzagliato, perché dovrebbe mantenere il più possibile la posizione onde evitare preventivamente pericolose ripartenze avversarie. Certo, i suoi 196 centimetri sono utilissimi nel cuore dell'area, soprattutto quando iniziano a piovere cross. Ma per essere un centrale affidabile e adatto alla filosofia dell'Inter di Inzaghi, oltre a ridurre al minimo i cali di concentrazione (il classe 2000 sta crescendo da questo punto di vista), bisogna essere efficaci nelle letture difensive e avere grande freddezza in possesso palla, trattandosi di uno dei quattro registi in campo (Yann Sommer, Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez completano la spina dorsale della squadra). Meno avventuroso e più riflessivo, insomma. La sensazione, infine, è che Bisseck verrebbe depotenziato delle sue principali qualità se dovesse dirigere la fase difensiva invece di essere diretto.
Non a caso, lo stesso Inzaghi, rispondendo alla domanda sul tedesco centrale, ha usato l'espressione "può all'occorrenza", ribadendo l'attesa per il rientro di Acerbi. Valutazione che probabilmente peserà anche in sede di mercato in vista della prosssima stagione, quando pur di non dover adattare il tedesco a una posizione non sua e che in un certo senso lo limiterebbe, si cercherà un profilo giovane ma già abituato a giocare in mezzo. Ma per questo c'è tempo, oggi la priorità è riavere tutti a disposizione nel pacchetto arretrato, contando anche sulla versatilità degli interpreti.