Bonolis: "Asllani per Calhanoglu non dà i benefici di altri cambi. Lautaro in difficoltà? Qui non si gioca a FIFA"
Ai microfoni di SportPaper.it, Paolo Bonolis traccia un primo bilancio della stagione della sua Inter: "Non come erano le aspettative, ma, evidentemente, per le condizioni della squadra, per alcuni calciatori che hanno giocato tanto nella passata stagione e hanno cominciato tardi la preparazione, arrivati a spizzichi e bocconi, chi prima chi dopo, ci può stare. Il derby è stato perso perché il Milan ha giocato indubbiamente meglio, la partita con il Genoa era da tre punti prima che accedesse l’imponderabile, le altre partite sono state vinte, con il Manchester City si è fatta una grande prestazione, e alla fine della fiera va bene così. Bene, chiaro che le aspettative dopo una stagione con uno scudetto vinto con così ampio margine fossero alte, ma al momento sono soddisfatto”. Sempre a proposito del derby, il noto conduttore tv evidenzia: "È stato molto bravo Paulo Fonseca a organizzare un gioco costruito fondamentalmente sul contropiede, saltare il centrocampo dell’Inter, poi un paio di giocatori, per quanto ci dicevamo prima, non erano in perfetta condizione, tra cui Lautaro Martinez, – che ha fatto un paio di assist: quello per il gol di Federico Dimarco e l’altro parato da Mike Maignan – Henrikh Mkhitaryan, che non è proprio un ragazzino, quindi. Ho notato che il cambio Hakan Calhanoglu-Kristjan Asllani non porta i benefici di altri cambi. Calha è il migliore in Europa nel suo ruolo, tratta il pallone che è una grazia, recupera e gioca in profondità; Asllani, invece, deve uscire da una dimensione di timidezza che lo porta a toccare il pallone solo tre o quattro volte e giocare in orizzontale”.
Bonolis parla anche di Lautaro Martinez, alle prese con una lunga astinenza da gol: "Lautaro ha fatto campionato, Copa America, è rientrato prima dalle vacanze, e ha subito un lieve infortunio durante la preparazione. Non è come giocare a FIFA. Sono persone che hanno una famiglia, dei figli, una vita, non è sempre facilissimo avere tutto quello che si vuole al 100%, ci sono dei momenti di maggiore difficoltà. L’importante è che la professionalità del giocatore, mai messa in discussione, lo porti a recuperare quel terreno perduto”.
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