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Borja Valero: "Sono paziente pure in campo. Grandissima emozione il gol al Verona"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: InterTV

Altra puntata di 'Drive Inter' su InterTV. Stavolta l'ospite è Borja Valero, al primo anno in nerazzurro dopo le lunghe parentesi al Villarreal e alla Fiorentina. Si parte con un messaggio particolare: "Conosco il tuo soprannome, magari potremmo scambiarci di posto... Intanto ti spedisco una fascia da sindaco. Un caro saluto e sempre forza Inter". Il simpatico video di saluto è quello di Beppe Sala, primo cittadino di Milano, indirizzato allo spagnolo nerazzurro, chiamato appunto 'Il sindaco'.

LA MUSICA E L'ITALIA - "No, io non so cantare e non canto. Nemmeno sotto la doccia, nonostante il mio cognome per intero sia Valero Iglesias (come Julio ed Enrique, ndc). Ma ne ascolto moltissima. Prima di entrare in campo, mi piace ascoltare i cantautori spagnoli anni '90: ho bisogno di essere rilassato, tranquillo, concentrato. La carica, invece, te la dà l'ambiente. Non ho trovato grandi differenze tra Spagna e Italia. Qui, in particolare, mi piace il modo in cui cucinate il risotto. Anche a livello di clima più o meno è lo stesso che in Spagna. Preferisco l'estate, il freddo lo patisco abbastanza".

IL GOLF - "Mi rilassa tantissimo, mi piace parecchio. Ovunque sia stato ho praticato questo sport".

L'ESTATE DELL'ADDIO A FIRENZE - "Le persone che mi aspettavano sotto casa per dirmi di non lasciare la Fiorentina? Una delle gioie che abbiamo come professionisti è vedere la gente dalla tua parte, che crede in te. E' una grandissima soddisfazione".

I SOCIAL E I LIBRI - "Sì, i social li utilizzo ogni tanto, anche se a volte è come non esistessero. Mentre per mia moglie è diverso: è giornalista sportiva e per le è uno strumento di comunicazione. Lei è più malata di me per il calcio, ha anche giocato quando era giovane. E a volte esagera perché ci mette tanta passione: lo sente tanto, quando si perde è triste. Una delle mie passioni è leggere, mi piace leggere tantissimo. Un libro che posso consigliare è uno di Mario Vargas Llosa, 'La festa del caprone'".

LA PAZIENZA E IL GOL - "Sì, la utilizzo anche in campo, anche se poi divento un'altra persona: mi agito molto di più. Però sì, provo sempre a fare le cose con una metodologia. Il primo gol con la maglia dell'Inter (contro il Verona al Bentegodi, ndc)? Grandissima emozione, specie per uno che non segna spesso come me. E' una dote che non ho, mi piacerebbe farne molti di più".

LA MAGLIA NUMERO 20 - Messaggio di Alvaro Recoba: "Fa piacere che hai deciso di mettere la maglia numero 20 che fu la mia. Sono contento soprattutto per la tua qualità, però devi fare qualche bel gol come me". "Recoba è un grande – risponde lo spagnolo –. Vecino, appena arrivato all'Inter, mi aveva mandato un video visto che si conoscono. Dovrei provare a fare qualche gol come i suoi, ma è dura...".

LA BARBA - Messaggio di Moscardelli: "Complimenti per la stagione e anche per la barba. Ti chiedo un consiglio: una volta tagliata, come hai fatto a farla ricrescere così in fretta?". "Davvero non lo so, me lo chiedono in tanti – dice Borja –. Evidentemente, i peli non mi crescono in testa e mi crescono altrove...".

MESSI E RONALDO - "Magari il Pallone d'Oro lo vincerà il portoghese per i trofei col Real, ma anche l'argentino è un fenomeno. Sono due alieni".

LA FAMA DEI CALCIATORI - "Gli eroi sono altri, come i dottori che studiano per salvare vite".

CON CHI VORRESTI VIAGGIARE? - "Ce ne sarebbero tante di persone con le quali vorrei fare un viaggio. In questo momento, direi i capi politici. Vorrei sapere cosa pensano e fino a che punto hanno il potere per decidere il destino del mondo".

IL RIGORE - "Di solito sono molto tranquillo in ogni fase della partita, ma invece il rigore mi mette un po' ansia. Meglio lasciarli a Icardi, io nemmeno ricordo l'ultima volta che ne ho calciato uno...".


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