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Brehme: "All'Inter vedrei bene Götze. Thohir, se si vuole tornare a vincere..."

di Christian Liotta

In chat con Andreas Brehme: l'ex terzino dell'Inter di Giovanni Trapattoni ha risposto via Twitter alle domande dei fans nerazzurri, che hanno partecipato mandando le loro richieste attraverso l'hashtag #Askbrehme. A domanda su chi ritiene siano i suoi eredi, Brehme ha risposto indicando tre giocatori della Bundesliga: "Alaba del Bayern Monaco, Jansen dell'Amburgo e Schmelzer del Borussia Dortmund. Ma se devo dire in chi mi rivedo di più, dico David Alaba: è un giocatore fantastico". E chi è secondo lui il più forte giocatore al mondo? "Difficile da dire, ce ne sono tanti... Mi piacciono Franck Ribery e Cristiano Ronaldo".

Un sostenitore gli ricorda i quattro anni all'Inter, con lo stadio sempre pieno; Brehme ricorda con piacere: "Vero, all'Inter ho vissuto anni fantastici. Il momento più bello? Ovviamente lo scudetto del 1989, ma anche la vittoria in Coppa Uefa". Poi, un messaggio di incoraggiamento per Erick Thohir: "Penso che farà grandi cose, ne sono sicuro. Ma dovrà cambiare tante cose. Anche Massimo Moratti è stato un grande presidente". E nell'Inter del futuro ci può essere spazio per giocatori tedeschi? "Io me lo auguro, fossi l'allenatore dell'Inter ne porterei di sicuro. Ma all'Inter servono anche tanti italiani". E fra i tanti giovani tedeschi, uno in particolare Brehme vorrebbe vedere in nerazzurro: "Mario Götze, giovane di prospettiva", risponde ad un tifoso. Ma di cosa ha bisogno innanzitutto l'Inter per tornare a vincere? "Di nuovi giocatori. E poi di ricostruire piano piano". 

Ancora spazio ricordi: "L'avversario più forte? Direi Ruud Gullit, fisicamente fortissimo e molto tecnico. Però giocavo spesso contro Roberto Donadoni. Che derby quelli... Il mio compagno più forte invece era Riccardo Ferri, era un grandissimo giocatore". E fra i ricordi, c'è anche spazio per il discorso all'intervallo del Trap nella partita scudetto col Napoli: "Era un po' arrabbiato, ci disse che dovevamo vincere a tutti i costi perché saremmo diventati campioni. E' stato un momento eccezionale. Trapattoni in due parole? Professionale ed eccezionale", e per la vittoria in rimonta contro l'Aston Villa, 3-0 dopo lo 0-2 subito all'andata: "A San Siro siamo stati semplicemente perfetti, anche grazie ai nostri tifosi. Abbiamo vinto insieme". Non manca un riferimento al Mondiale 1990 vinto dalla Germania, con un suo rigore nella finale contro l'Argentina: "I miei pensieri? Ero solo concentrato sul rigore, poi è arrivato Rudi Voller che mi ha detto: 'Segna e vinciamo'". 

Domanda delicata da un tifoso del Bayern: chi tifava Brehme nella finale Champions 2010? "Avevo previsto una vittoria dell'Inter. E' stato difficile per me, ma i miei figli hanno festeggiato per l'Inter". A Brehme viene anche chiesto di Mateo Kovacic: "E' un grande giocatore ma deve dimostrarlo in campo". Il tedesco spiega poi con chi è rimasto amico tra i giocatori della sua Inter: "Ho ancora contatti con Andrea Mandorlini, come anche con lo zio Beppe Bergomi e con Riccardo Ferri". Una tifosa lo stuzzica sugli scudetti bianconeri; pronta la replica: "Sono 29". Domanda anche sull'esplosione dei centrocampisti tedeschi: "Il segreto? La pianificazione, il far crescere i giocatori mandandoli in prestito, come avvenuto con Toni Kroos al Bayer Leverkusen". A domanda su quando si vedrà giocare in campo il suo clone, Brehme risponde simpaticamente: "A giugno a Madrid con la maglia dell'Inter".  

 


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