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Brozovic, da ex Inter ad ago della bilancia. Merito (anche) di Spalletti

di Redazione FcInterNews.it

"Chi sta facendo veramente bene è Brozovic in quella posizione nel campo. Ci dà la pulizia che ci sarebbe servita prima e ci ho messo un po' a capire che quella era la sua posizione". Citazione: Luciano Spalletti dopo Inter-Hellas Verona. Forse l'allenatore di Certaldo è riuscito in ciò in cui molti colleghi prima di lui hanno fallito: estrarre il meglio da Marcelo Brozovic, punto interrogativo nerazzurro sin dal giorno del suo arrivo, nel gennaio 2015. Il classe 1992 ha alternato periodi di onnipotenza calcistica (rari e circostritti) ad altri di depressione che più volte lo hanno automaticamente inserito nella lista dei rinunciabili. Per anni si è detto che il suo problema principale fosse caratteriale, un atteggiamento a tratti ai limiti dell'irritante che lo portava a tirare i remi in barca anche a gara in corso. Ovviamente, la componente personale ha influito notevolmente sulla sua esperienza nerazzurra finora, fagocitando quella meramente tecnico-tattica. Il croato, che a più riprese ha dimostrato di non aver nulla da invidiare a colleghi di reparto in quanto a classe e temperamento, finiva sempre sul più bello col cestinare le ottime premesse a causa di una tendenza rinunciataria inaccettabile a certi livelli. In altre parole, il classico 'bravo che non si applica'. 

Oggi però, e l'uso del condizionale è d'obbligo considerando il soggetto, sembrerebbe che il brutto anatroccolo sia diventato un cigno. Merito sicuramente anche di Luciano Spalletti, che da tre partite lo sta proponendo titolare in un ruolo diverso da quello a cui è stato forzatamente costretto finora. Nella posizione di centrocampista centrale davanti alla difesa, Brozovic ha indossato i panni del direttore d'orchestra, dettando i ritmi a una squadra che sembra sia uscita dalle sabbie mobili in cui stava sprofondando fino a un mese fa. Contro il Napoli e l'Hellas Verona al Meazza e a Genova contro la Sampdoria, il croato ha giocato in mezzo al fianco dell'altro rigenerato Roberto Gagliardini con risultati a dir poco soddisfacenti. Spalletti ha ammesso di aver impiegato un po' di tempo a inquadrarlo tatticamente, ma già in due occasioni, nel campionato in corso, aveva sperimentato: bene, molto bene contro il ChievoVerona (prestazione di squadra ai limiti della perfezione); male, molto male contro il Crotone a San Siro (performance generale inaccettabile). Altro merito del tecnico, aver gestito ottimamente l'applauso ironico che Brozo aveva indirizzato al pubblico dopo la sua sostituzione contro il Bologna. In altre situazioni il numero 77 sarebbe finiti a lungo dietro la lavagna, invece a lui sono toccati solo due turni di riflessione contro Genoa e Benevento. Il rilancio proprio contro il Napoli, nella partita meno prevedibile e più delicata del periodo. E pensare che a gennaio aveva un piede a Siviglia...

Spesso proposto fuori posizione (non ha la velocità di pensiero del trequartista e in fascia è sprecato), spesso colpevole di atteggiamenti inaccettabili per un professionista, spesso avulso dal gioco per assenza di gioco corale, Brozovic oggi beneficia sia della scelta tattica di Spalletti sia dello stato di forma dei due compagni di reparto Gagliardini e soprattutto Rafinha. L'inserimento graduale del brasiliano ha permesso all'allenatore di riempire quella casella dietro Mauro Icardi in cui si erano alternati il croato, Borja Valero ed Eder, con alterne fortune. L'ex Barcellona, finalmente in condizione fisica apprezzabile, ha permesso a Brozovic di abbassarsi e trovare la propria mattonella ideale, lasciando il lavoro 'sporco' a Gagliardini. Una soluzione arrivata parallelamente al calo di forma dei due ex viola e titolari inamovibili Borja e Matias Vecino, che oggi rivestono i panni delle alternative di lusso.

Domani sera contro il Milan sembra improbabile che Spalletti decida di cambiare le carte in tavola, anche solo per sorprendere Gennaro Gattuso. In questo momento storico l'Inter è tornata a esprimersi al meglio, a produrre gioco e a segnare mantenendo la solidità difensiva. Contro i rossoneri sarà un banco di prova impegnativo per tutti, ma gli equilibri manifestati nell'ultimo mese permettono di guardare alla stracittadina con cauto ottimismo. Sperando che sia un derby epico.

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