Brozovic non è un regista? A Genova i tocchi sono 90!
Grazie al gol nel finale di gara, Marcelo Brozovic si è guadagnato le copertine della sfida di Genova. Eppure, anche senza la rete (seppur pesantissima), il croato aveva già marcato per bene la sua impronta sul match del Ferraris. Ben 90 i tocchi di palla, nessuno come lui sul terreno di gioco. Quello che gli si avvicina di più è Asamoah con 89, ma va da sé che i tocchi di portiere e difensori hanno uno spessore diverso ed è il raffronto con i dirimpettai blucerchiati a dirla lunga.
Brozovic non è un regista? Affermazione che va di moda, ma che non trova riscontri nella realtà dei fatti. Brozo non sarà Pirlo (ma chi lo è?), però sa far ruotare la squadra, congelare il pallone, dettare i tempi e – soprattutto – verticalizzare e sventagliare con palle ficcanti che scoprono le difese avversarie. È capitato sovente anche ieri sera: vari i lanci a tagliare fuori il primo pressing e a innescare potenziali azioni da rete. Il croato ha un calcio pulito e ficcante, diretto, preciso. E se la palla a volte non gira con la corretta velocità ciò è dovuto più ai compagni che non fanno il giusto movimento che alla lentezza del numero 77.
Lo scorso anno si era oliata alla perfezione l'intesa con Rafinha, con l'Inter che ribaltava il fronte con rapidità e con due passaggi era già a ridosso dell'area avversaria. L'asse tra il croato e il brasiliano è stato quello sul quale Spalletti ha costruito la rimonta per il quarto posto. Ora servirà lavorare sul feeling tra Brozo e Nainggolan, per ovvie ragioni ancora lontano dal 100%. Senza dimenticare che si sta aspettando anche Vrsaljko, l'altro croato che Epic conosce benissimo e che può costituire una fonte di gioco offensiva che per caratteristiche non può essere D'Ambrosio.
Tempo al tempo. Intanto Brozovic si gode la fiducia di Spalletti e passa all'incasso al Marassi.
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