Brozovic tuttocampista: oggi è l'unico elemento imprescindibile in mezzo
Marcelo Brozovic, di mestiere Tuttocampista. Dopo un inizio di stagione che lo ha visto lontano dal campo a causa di qualche dissenso con De Boer e le vicende legate al contratto, il croato è tornato in campo e ha ripreso a fare quello che lo aveva reso un giocatore fondamentale anche nella scorsa stagione: coprire tutto il campo con quantità e qualità.
CENTRALE - Pioli adesso e De Boer prima hanno avuto grandi difficoltà nel decidere quale centrocampo schierare: a tre o a due, con Banega o con Kondogbia, Joao Mario o Melo/Medel. Nessuno dei due allenatori ha avuto dubbi sull'unico da non togliere mai: Brozovic. Questa scelta ha delle chiare ragioni tattiche. Il numero 77 è un giocatore dotato di grande capacità aerobica, che gli permette di essere in costante movimento. Osservando l'heat map della partita di ieri contro il Genoa (vedi figura sotto), Brozovic è l'unico giocatore ad aver occupato entrambe le aree di rigore, sia quella difensiva che quella offensiva, confermando la sua utilità in ogni zona del campo. Sempre dalla mappa, si può evincere come Brozovic agisca per lo più sul centro sinistra, anche per la sua tendenza a spostarsi il pallone du destro così da tirare a giro sul palo più lontano, come spesso ha fatto nella scorsa stagione. Brozovic quindi non può essere troppo limitato da compiti tattici, non è un giocatore scolastico a cui si può affidare un compitino, sarebbe come depauperarlo. Marcelo, che ieri ha completato 88 passaggi, come nessun altro, deve essere lasciato libero di accompagnare la fase offensiva a seconda dello sviluppo dell'azione, dato che è in grado sia di allargarsi che di inserirsi centralmente, come nel secondo gol di ieri. Una partita importante, conclusa con il 67% di precisione al tiro e ben il 33% di duelli vinti, segno dell'ottimo stato di forma.
UTILE IN DIFESA - Nonostante sia un giocatore prettamente offensivo, Brozovic è in grado di agire in un centrocampo a due, carico quindi anche di compiti di copertura. Non ha in sè la grinta da ruballoni di Medel, ma la sua grande corsa gli permette di occludere le linee di passaggio avversarie, come dimostrano le tre chiusure difensive, senza mai commettere errori, di ieri. La partita contro il Genoa ha dimostrato come, nonostante le qualità di Brozovic, al suo fianco serva un giocatore che sia più "ordinato", che quindi lasci al croato il compito di accompagnare l'azione. Joao Mario è per mentalità, quella di attaccare, simile a Brozovic, anche se poi non ha la sua capacità di ripiegare in difesa e per questo non è l'ideale per giocare con lui. Non a caso quando è entrato Felipe Melo, non certo una prima scelta, il centrocampo ha trovato maggiore compattezza perché il croato correva tutto intorno, spaziando da destra a sinistra, mentre il brasiliano rimaneva come punto di riferimento al centro del campo. Quindi per sfruttare a pieno Brozovic è fondamentale affiancargli un giocatore con determinate caratteristiche, che permetta all'Epic nerazzurro di seguire il proprio istinto e buttarsi negli spazi, senza che la squadra ne risenta troppo in chiave di copertura. Nei tanti punti di domanda di Pioli, Brozovic in questo momento è uno dei pochi punti esclamativi.