Cambiasso: "Arrivai all'Inter in punta di piedi, ma capii subito di poter essere utile. Triplete? Eravamo fortissimi"
Ospite d'eccezione all’evento organizzato dall’Inter Club 'Peppino Prisco' di Bitonto, Esteban Cambiasso ha raccontato ai tifosi presenti gli anni d'oro vissuti con la maglia nerazzurra portata orgogliosamente sulle spalle per dieci stagioni: "Sono state annate indimenticabili in cui l’Inter è stata protagonista in lungo e in largo - le parole del Cuchu riportate dall'edizione online del Corriere del Mezzogiorno -. Ho avuto la possibilità di affermarmi ulteriormente e di raggiungere traguardi importanti. Sono arrivato a Milano nell’agosto 2004 quasi in punta di piedi, l’ambiente nerazzurro era un po’ sfiduciato perché era un periodo non proprio felice sul piano dei risultati. Io mi sentivo molto motivato, non vedevo l’ora di cominciare. La prima cosa che feci, insieme a mia moglie, fu quella di vedere lo stadio di San Siro, il tempio del calcio italiano. Quel giorno ebbi quasi la percezione di poter essere utile alla causa nerazzurra per un punto di svolta".
Rivivendo quella parentesi della sua carriera, l'argentino si emoziona raccontando la figura dell'indimenticato Giacinto Facchetti. "Persona straordinaria, oltre ad essere stato un calciatore simbolo dell’Inter. Lo andammo a trovare in ospedale quando già non stava bene. Rimasi molto colpito dalla sua pacatezza e serenità, nonostante la malattia. Mi venne spontaneo indossare la sua maglia numero 3 al termine della gara di Siena nel giorno in cui vincemmo il secondo scudetto consecutivo. Cosa che feci anche in occasione dello storico trionfo in Champions League il 22 maggio del 2010 nella finale di Madrid battendo il Bayern Monaco per 2-0. Una serata memorabile, a suggello di un periodo d’oro. In poco più di 2 settimane conquistammo scudetto, Coppa Italia e Champions. Ad inizio stagione avevo subito un intervento al menisco. Ma, poi mi ripresi subito lavorando sodo e impegnandomi a fondo nonostante qualche sofferenza nella fase di recupero. Anche per questo motivo, l’anno del Triplete resta un qualcosa di prezioso e inconfondibile. Eravamo davvero una squadra fortissima, in tutto e per tutto".
Infine, Cambiasso spiega nel dettaglio cosa abbia significato per lui rappresentare l'Inter: "Giocarci per me è stato una sorta di inno del calcio, i colori nerazzurri li porto nel cuore. Sono contento di aver dato tutto me stesso per questa squadra gloriosa e di aver regalato gioie e soddisfazioni ai nostri supporter. Quando vedo la gente così felice e festante, come nella serata di Bitonto, vuol dire ho fatto qualcosa d’importante soprattutto per loro, che ho lasciato il segno. Mi auguro che l’Inter continui a essere sempre nell’Olimpo e che riesca conquistare altri prestigiosi risultati".