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Cambiasso, leader e campione rinato: l'alleanza con Mazzarri inizia da qui

di Daniele Alfieri

"Cambiasso è un campione che mi sta regalando tante soddisfazioni. Ora va come un ragazzino, è tornato ad essere convinto e ben allenato. Sta bene fisicamente". Parole che sono una garanzia, firmate da Walter Mazzarri nel post-partita del 2-0 di San Siro sul Livorno. Il 'mago' di San Vincenzo che è riuscito anche nella rinascita del Cuchu ora si gode il suo ennesimo prodigio in mezzo al campo. Tifosi e addetti ai lavori ammirano il Cambiasso dei tempi migliori. Una piovra in fase di rottura, direttore d'orchestra quando serve dare i ritmi giusti alla manovra, soprattutto più maturo nel saper leggere i movimenti degli avversari e dei compagni.

Quale il segreto dietro la seconda giovinezza del centrocampista argentino? È uno dei quesiti che accompagna l'inizio di stagione dei nerazzurri. Se infatti Ricky Alvarez e Jonathan erano stati sino ad oggi dei talenti inespressi, come spiegare la nuova verve di uno che ha alle spalle 33 primavere e che da almeno due stagioni sembrava aver perso lo smalto che lo aveva aiutato a guidare l'Inter sulla cima del mondo. A spiegarlo senza giri di parole è lo stesso tecnico: il Cuchu "è tornato ad essere convinto e ben allenato", leader di una squadra recuperata. Una frecciatina in realtà non troppo velata, ma che in molti hanno faticato a leggere, nei confronti del predecessore Stramaccioni.

E non è finita. Cambiasso, spesso fra i migliori - se non il migliore in campo - in queste prime dodici giornate, e già autore di tre centri che dimostrano ulteriormente ritrovate condizioni atletiche, è sicuro di avere finalmente alle spalle il giusto condottiero, l'allenatore in grado riportare l'Inter nelle posizioni che le spettano. Rinascita atletica e quindi anche mentale: il nuovo ciclo di Mazzarri parte da un Cambiasso libero di concentrarsi prima di tutto sui suoi compiti da uomo-diga in campo, perché sa di avere alle sue spalle il sostegno di un mister scelto da Moratti per far riguadagnare alla squadra la rotta smarrita. L'alleanza fra Mazzarri e il vice-capitano interista è nata il primo giorno di ritiro: fiducia massima, consapevolezza nei mezzi e fame di rivincita per due guerrieri che ora sanno di poter contare ad occhi chiusi l'uno sull'altro.


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