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Campagnaro: "Kovacic monstre. Si lavora tanto, Mazzarri ci dice che..."

di Daniele Alfieri

Primi giorni di Inter per Hugo Campagnaro, che in nerazzurro ritrova Walter Mazzarri e il suo numero preferito, quel 14 già indossato alla Samp e al Napoli. Intercettato dai microfoni di Sportitalia, il nuovo centrale nerazzurro si sofferma sullo 'scambio' con Fredy Guarin: "In realtà è stata una sua scelta quella di lasciare il 14. A lui piaceva tanto il 13, è venuto da me e mi ha chiesto se volevo il suo numero". Si parla anche dei metodi di Mazzarri e delle prove di difesa a tre in allenamento: "In campo si lavora tanto, una cosa che per me non è nuova. Abbiamo fatto bene l'anno scorso, siamo in ritiro per imparare tutto quanto. La mattina facciamo un lavoro sulla forza, subito dopo sulla tattica. Da due giorni ci stiamo allenando sulla difesa, il mister ci spiega tutti i dettagli e ci fa vedere i movimenti degli attaccanti in modo che possiamo eliminare le loro qualità. La difesa a tre da tanto tempo gli dà risultati - spiega il difensore argentino -, quindi è bene continuare così. È il settimo ritiro che faccio con il mister, lo conosco a memoria. Questa è una tappa fondamentale per il campionato, siamo tutti un po' stanchi, ma ci saranno momenti più leggeri".

Riguardo all'accoglienza riservatagli dai tifosi Campagnaro dice che "è una cosa normale per me, visto che vengo da una squadra che ha un tifo molto caldo. Però vedere ogni giorno le tribune piene già dal ritiro non mi era mai capitato. Ti dà voglia di iniziare il campionato facendo il massimo. Le nostre aspettative sono quelle di migliorare i risultato dello scorso anno. Una stagione anormale per l'Inter, mentre noi veniamo da quattro anni fantastici a Napoli, soprattuto l'ultimo con il secondo posto che, se non fosse stato per una Juve che ha stravinto, sarebbe potuto essere anche primo".

Pochi dubbi infine sul compagno che l'ha sorpreso più di tutti in questi primi scampoli di ritiro a Pinzolo: "Non solo a me, ma penso un po' a tutti quanti, Mateo Kovacic - afferma Campagnaro -. Già l'anno scorso ha fatto bene, ma vederlo da vicino è diverso che in tv. Osservarlo qui sul campo fa ancora più impressione".


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